Mentre sulla manovra il confronto nella maggioranza non è ancora chiusa e in queste ore Giorgia Meloni e Antonio Tajani cercano un accordo, il governo sembra andare dritto sulla strada del taglio dei bonus.
In queste ore Forza Italia ha espresso le lamentele sulla legge di Bilancio e, in particolare, sulle misure riguardanti gli immobili: non piace agli azzurri l’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% sugli affitti brevi. Si cerca quindi un’intesa, ma intanto qualche certezza già c’è e riguarda i bonus, soprattutto (ma non solo) quelli relativi alla casa.
L’addio ad alcuni bonus, in effetti, non stupisce: Giorgia Meloni ha spesso promesso di cancellarli in cambio di misure strutturali. Il problema è che in questo caso il taglio c’è, ma le misure strutturali no. Quali bonus sono destinati a scomparire e quali a essere ridimensionati?
Quali bonus saltano con il governo Meloni
Il primo bonus a saltare è quello Iva sulle case green: era stato introdotto con la scorsa manovra e prevede una detrazione Irpef del 50% sull’Iva per l’acquisto delle case di classe A e B. Non è stato rifinanziato per il 2024.
Addio anche al bonus acqua, ovvero il credito d’imposta del 50% per la spesa sull’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio e mineralizzazione per razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo dei contenitori plastica: nessuna notizia in manovra, quindi sembra probabile che salti.
Stesso discorso, in attesa del testo definitivo della legge di Bilancio, per il bonus trasporti: sembra destinato a sparire lo sconto da 60 euro sull’acquisto degli abbonamenti dei mezzi del trasporto pubblico.
Quali misure verranno ridimensionate nel 2024
Ma non è finita qui, perché altri bonus verranno ridimensionati. Come il bonus mobili: non c’è stato nessun intervento. Quindi, come previsto, lo sconto per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici varrà per una spesa massima detraibile non più di 8mila, ma di 5mila euro.
Scende anche la percentuale del Superbonus: nel 2023 è passata al 90% e nel 2024 calerà ulteriormente al 70%. Resta la possibilità di ricorrere al 110% solamente fino a fine anno per le villette unifamiliari e i condomini che hanno avviato i lavori nel 2022.
Ridimensionamento anche per l’App18, il bonus da 500 euro per i neo-maggiorenni. Verrà sostituito da due nuove carte: la Carta cultura e la Carta del merito, entrambe con un valore di 500 euro (e cumulabili). La prima varrà solamente per chi ha un reddito Isee fino a 35mila euro, la seconda si può ottenere solo con il voto massimo all’esame di maturità (100 su 100).