Sarà ricordato per sempre come il primo candidato capace di espugnare la fortezza rossa di Bologna. Giorgio Guazzaloca è morto a 73 anni, al Sant’Orsola, al termine di una lunga malattia, lasciando un segno importante nella politica italiana. La sua vittoria alle elezioni del 1999 hanno segnato uno spartiacque storico: la città emiliana era da sempre un feudo rosso, che lui riuscì a conquistare al ballottaggio ottenendo il 50,69% dei voti battendo l’avvesaria Silvia Bartolini. A suo sostegno c’erano liste di centrodestra, che brindarono per l’epocale trionfo.
Il mandato di sindaco di Bologna è stato però interrotto nel 2004: Guazzaloca entò la rielezione, ma il centrosinistra puntò su Sergio Cofferati per riprendere l’amministrazione della città. L’ex leader della Cgil, all’epoca uno dei leader più influenti dei Ds, centrò l’obiettivo. Guazzaloca, quindi, passò all’Antitrust. Ma il sogno di governare ancora Bologna è stato un suo pallino: nel 2009 si è ricandidato con una lista civica indipendente. Ma al ballottaggio andarono Flavio Delbono e Alfredo Cazzola con Guazzaloca fermo al 12%.
L’attuale sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha espresso il proprio cordoglio: “Giorgio Guazzaloca voleva bene a Bologna. E Bologna gli ha voluto bene. È stato un avversario politico per tanti di noi e, pur nella diversità delle posizioni, ha dimostrato di governare la nostra città con passione, determinazione e convinta visione civica”.