Le rassicurazioni fornite dagli Stati Uniti non sono sufficienti per garantire la sicurezza di Julian Assange e per questo motivo al fondatore di Wikileaks viene offerta un’altra possibilità. L’Alta Corte di Londra ha infatti concesso un ulteriore appello ad Assange contro l’estradizione negli Usa, riconoscendo come non infondate le argomentazioni della difesa sul timore di un processo non giusto negli Stati Uniti.
Negli Usa il fondatore di Wikileaks rischia una condanna monstre per aver diffuso documenti riservati contenenti anche rivelazioni sui crimini di guerra commessi in Afghanistan e Iraq. Secondo la difesa il punto principale è proprio la richiesta di garanzie vincolanti di un “giusto processo” che non sono state fornite da Washington. In particolare, l’avvocato Edward Fitzerald ha parlato di risposte “inadeguate”.
Assange non partecipa all’udienza all’Alta Corte di Londra per motivi di salute, come spiegato dallo stesso avvocato. Venerdì scorso, in una conferenza stampa, la moglie, Stella Assange, aveva confermato che le condizioni di salute del marito restano precarie dopo cinque anni di detenzione preventiva nel carcere di massima sicurezza Belmarsh di Londra.