Abuso d’ufficio, a rischio la maxi-inchiesta sull’ex presidente sardo Solinas

Il pm sardo Vacca solleva la questione di legittimità costituzionale contro l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio sul caso Solinas.

Abuso d’ufficio, a rischio la maxi-inchiesta sull’ex presidente sardo Solinas

La riforma del ministro Carlo Nordio sull’abuso d’ufficio colpisce ancora. Questa volta il colpo di spugna potrebbe azzerare la maxi-inchiesta del pm cagliaritano Andrea Vacca che aveva colpito i vertici della ex giunta regionale sarda guidata da Christian Solinas. La procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per 23 persone tra politici e dirigenti della Regione Sardegna e imprenditori per presunte nomine pilotate.

Indagati gli ex vertici regionali di Solinas

Oltre a Solinas, tra gli indagati anche la sua ex vice-presidente, Alessandra Zedda, già candidata sindaco di Cagliari per il centrodestra, Massimo Temussi, già direttore dell’Aspal, agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, e ora direttore generale al ministero del Lavoro e politiche sociali, l’ex assessora al Personale, Valeria Satta, e il presidente di Confindustria Sardegna – nonché editore de La Nuova Sardegna – Maurizio De Pascale.

Secondo l’ipotesi accusatoria, basata anche su intercettazioni dei carabinieri, fra il 2020 e il 2021 una serie di nomine dei vertici di uffici regionali ed enti controllati sarebbe stata pilotata anche attraverso il controllo della composizione delle commissioni giudicatrici. I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione, turbata libertà di scelta del contraente, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso ideologico del pubblico ufficiale e abuso d’ufficio. Ad Alessandra Zedda sono contestati falso, abuso d’ufficio e induzione indebita.

La Corte dei Conti, nel novembre scorso, aveva già condannato l’ex assessora Satta a restituire 220 mila euro alla Regione, importo corrispondente alle retribuzioni riconosciute alla dirigente Cocco al lordo delle ritenute fiscali e previdenziali, ritenendo la nomina non legittima.

Vacca solleva la questione di costituzionalità sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio

In tutto sono tre i casi di abuso d’ufficio contestati nel procedimento. Ieri il pm Vacca ha presentato, con una memoria, istanza di rimessione della questione di legittimità costituzionale sulla legge con cui il 9 agosto scorso il Parlamento ha abrogato il reato di abuso d’ufficio. Tutto il pool difensivo si è già pronunciato chiedendo il proscioglimento dei 22 imputati. Se il Gup dovesse accogliere la richiesta di Vacca, il procedimento verrebbe sospeso, con interruzione dei termini per la prescrizione dei reati contestati, fino alla pronuncia della Consulta sulla questione di legittimità costituzionale. Il Gup, prima di decidere, ascolterà le difese nella prossima udienza fissata per il prossimo 8 novembre.