Non bastava il vaso scoperchiato da Harvey Weinstein. Non bastavano le accuse a ruota rivolte poi a Dustin Hoffman e a tanti altri grandi del mondo cinematografico e dello spettacolo, fino a quello politico. Non bastavano nemmeno le sempre più pesanti accuse di abusi rivolte a Kevin Spacey, tanto da costringere Netflix a sospendere le riprese della nuova serie. Ora i grandi personaggi di Hollywood temono che il bubbone che possa esplodere sia ancora più grande di quello emerso fino ad ora. Perché in questo caso non parliamo solo di abusi e violenze su donne (già di per sé cosa ovviamente ignobile), ma di abusi e violenze su bambini. La voce che gira, in altre parole, è che il prossimo “step” sia il giro di pedofilia che in tanti, giurano, sarebbe più che consolidato in certi ambienti hollywoodiani (e non solo). Ma partiamo dalle ultime accuse rivolte al Frank Underwood di House of Cards, la serie Usa che negli ultimi anni ha spopolato in tutto il mondo. A riferirle è stata la Cnn, che ha raccolto le denunce di altre otto persone che hanno lavorato o lavorano nello staff di Hous of Cards. Un ex assistente della produzione ha affermato che l’attore lo ha aggredito sessualmente durante una delle prime registrazioni della serie: secondo la tv statunitense, l’attore avrebbe messo le mani nei pantaloni dell’assistente di produzione, pressandolo e impedendogli di uscire dal suo camerino. Altri componenti della troupe, ancora, lo accusano invece di comportamenti “predatori” sul set e di avere creato un ambiente di lavoro “intossicato” dalle molestie sessuali, puntando la sua attenzione sui più giovani della troupe, toccando persone in modo inappropriato e formulando commenti scorretti. Accuse su accuse, insomma, che si sommano a quelle mosse da Anthony Rapp, dopo le quali Spacey ha fatto coming out dichiarando di essere gay.
Rischio bubbone – Vero e falso che sia, la bomba è scoppiata. E non pochi tabloid americani e inglesi sono pronti a giurare che il clima di omertà si sia rotto in quel di Hollywood. E per più di qualcuno questo rappresenterebbe un “pericolo” non da poco. Perché quello che si nasconderebbe dietro queste drammatiche storie sarebbe, come detto, un fitto giro di pedofilia. Il sito americano Vulture racconta, ad esempio, di un nuovo accusatore di Spacey: oggi ha 48 anni ma all’epoca dei fatti ne aveva soltanto 14. La relazione sessuale (l’attore aveva 24 anni) finì con un tentativo di stupro. “Mi invitò a casa, pensavo ci saremmo solo baciati e abbracciati ma lui voleva fare sesso […] Mi prese da dietro. Gli dissi che non volevo, lui insistette, mi afferrò, iniziò a spingere forte e faceva malissimo. Continuai a dirgli di no, lui ci riprovò. Per fortuna fui abbastanza forte da allontanarlo da me. Corsi via per le scale, in lacrime”, racconta l’accusatore. Ma non è finita. Corey Feldman, tra i protagonisti del film cult I Goonies, ha annunciato che è determinato a rivelare tutti i nomi dei pedofili che lavorano nel mondo di Hollywood annunciando una campagna di crowdfunding per finanziare un lungometraggio dedicato alla complicata tematica. Feldman, durante un talk show, ha ricordato che negli anni ‘90 aveva già fornito alla polizia la lista dei pedofili. Finita nel dimenticatoio. Mentre l’oscurità su Hollywood si infittisce.