Abrogato l’abuso d’ufficio. Ma rispunta nel decreto carceri

Le destre aboliscono l'abuso d'ufficio. Ma il governo introduce nel decreto carceri il reato di peculato per distrazione.

Abrogato l’abuso d’ufficio. Ma rispunta nel decreto carceri

Cortocircuito del governo sull’abuso d’ufficio. Da una parte ieri l’Aula della Camera ha approvato, con 170 voti a favore e 77 contrari, l’articolo 1 del ddl Nordio che di fatto abroga l’articolo 323 del codice penale che prevede il delitto di abuso d’ufficio. Dall’altra il decreto carceri, che ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri il giorno prima, in parte lo recupera, introducendo una casistica di reato che disciplina l’indebita destinazione di denaro o cose mobili, ovvero il peculato per distrazione, reato che coinvolge un pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che usa denaro o altri beni per scopi differenti da quelli previsti dalla legge. Ed è punibile da sei mesi ai tre anni.

Le destre aboliscono l’abuso d’ufficio. Ma il governo introduce nel decreto carceri il reato di peculato per distrazione

Nel corso della conferenza stampa, successiva all’approvazione del decreto legge sulle carceri, il guardasigilli Carlo Nordio ha minimizzato, spiegando che “conoscevamo il problema relativo all’abolizione del reato di abuso di ufficio che avrebbe potuto – secondo un certo orientamento giurisprudenziale – lasciare appunto un vuoto di tutela sul peculato per distrazione”. Un vuoto da colmare, anche per prevenire una procedura d’infrazione dell’Ue verso l’Italia.

Ma per le opposizioni si tratta appunto di un cortocircuito normativo. Per questo ieri a Montecitorio hanno chiesto – senza successo – di sospendere l’esame del ddl Nordio e di far tornare il testo in commissione e hanno sollecitato un’informativa urgente del ministro. “Mentre si abolisce un reato contro la pubblica amministrazione con legge, se ne introduce un altro, sempre contro la pubblica amministrazione, con un decreto d’urgenza”, ha detto il deputato Pd ed ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

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“Forse ci potrebbe aiutare il ministro a capire perché è stato introdotto questo nuovo reato. Per dare un segnale all’opinione pubblica, per compensare il fatto che cancellate l’abuso d’ufficio? – ha osservato l’ex ministro dem – Perché qualcuno in Europa vi ha fatto notare che così è troppo debole il contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione?”. Avs ribattezza il testo “ddl Silvan” perché, come il mago Silvan, Nordio fa sparire il reato di abuso di ufficio nel ddl e lo fa riapparire sotto false vesti nel dl carceri. “L’abrogazione dell’abuso d’ufficio viola anche gli impegni presi dall’Italia con l’ordinamento comunitario ed a livello internazionale. E infatti ieri (mercoledì, ndr) all’improvviso il Governo si è precipitato ad inserire nel dl carceri una norma che introduce il reato di peculato per distrazione che pare riecheggiare, sia pure in forma blanda, edulcorata, parziale e inadeguata, alcune condotte riconducibili all’abuso d’ufficio.

Il governo smentisce sé stesso, crea confusione tra norme, fa l’ennesimo pasticcio per ingolfare i tribunali”, dice Valentina D’Orso del M5S. Il peculato per distrazione “è una ipotesi completamente diversa” dall’abuso d’ufficio, “è diverso il bene protetto, qui si parla di distrazione che significa veicolare le risorse che hai a disposizione verso una destinazione che non è quella fisiologica. Quindi non ha niente a che vedere con l’abuso di atti di ufficio che prescindeva dalla distrazione”, replica Nordio. “La cosa che colpisce è che si abroga il reato di abuso d’ufficio e se ne introduce un altro, con decreto legge, che è il vecchio peculato per distrazione. E’ il segno tangibile che la scelta di abrogare l’abuso di ufficio è una scelta infelice. Si corre ai ripari con un provvedimento normativo d’urgenza per introdurre una pezza per colmare quei vuoti di tutela che saranno creati dall’imminente abrogazione dell’abuso”, ha detto Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm.