L’abbattimento dell’orsa Kj1 non è una soluzione accettabile. Questo è, in sintesi, il ragionamento del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che critica apertamente la decisione presa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
“L’ho già detto al presidente Fugatti – afferma Pichetto Fratin – la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema. Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a una incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino, compiuta 25 anni fa”.
Abbattimento dell’orsa Kj1, Pichetto Fratin contro Fugatti
Per il ministro dell’Ambiente la “via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando insieme a Ispra”. Ma si tratta, comunque, di una misura che “se non accompagnata da un’opera di corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni concordate con le amministrazioni rischierà di essere insufficiente”.
In ogni caso, “la soppressione non può rappresentare la prima e unica soluzione da mettere in atto”. Una chiara critica al presidente della provincia di Trento e al suo decreto che ha ordinato l’abbattimento dell’orsa, avvenuto nei boschi sopra Padaro di Arco, dove è stata localizzata. Per Fugatti era “un esemplare pericoloso”, ma la sua decisione suscita polemiche anche per le tempistiche.
Le associazioni animaliste hanno provato a intervenire per evitare l’uccisione dell’orsa presentando istanza cautelare contro questa misura, ma invano perché l’animale è subito stato abbattuto, come previsto dal decreto arrivato nella serata di ieri.
Punto ritenuto controverso da Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che sottolinea come Fugatti abbia firmato il decreto di abbattimento di notte, “quando il Tribunale amministrativo non può intervenire”. Protesta anche il vicepresidente della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, Sergio Costa: “Ormai basta una passeggiata nei boschi vicino a un centro abitato, in una montagna sempre più affollata, a far emettere sentenze di morte. È assurdo, crudele e inconcepibile”.