Wimbledon è sempre garanzia di spettacolo per la tradizione, il pubblico e soprattutto il livello dei tennisti. Ma l’edizione del 2017 rappresenta qualcosa di più rispetto, visto il valore storico che potrebbe avere. In cima alla lista c’è lui, Roger Federer, che sembra ringiovanito in questa stagione che lo ha visto trionfare all’Australian Open. Lo svizzero, nonostante i 36 anni (che compirà ad agosto), è il grande favorito del torneo dello Slam: l’obiettivo è tornare a conquistare il torneo 5 anni dopo l’ultimo trionfo. Già questo basterebbe a dare grande sapore all’erba di Londra.
Ma Federer non è destinato a essere l’unico protagonista: a Wimbledon potrebbe arrivare un altro “grande ritorno”. Lo spagnolo Rafael Nadal sta lanciando l’assalto alla prima posizione in classifica, attualmente occupata da Andy Murray. Il distacco nel ranking Atp sembra notevole: 2.105 punti. Ma c’è un aspetto “matematico” che sembra soffiare alle spalle di Rafa: lo scozzese, vincitore lo scorso anno, può al massimo “difendere” i punti conquistati, mentre il maiorchino ha tutto da guadagnare visto che nel 2016 ha disertato il torneo. Dunque, quel che arriverà in termini di punti finirà in cascina, al contrario dell’avversario chiamato per forza di cose a vincere ancora per difendere il primato (almeno per qualche altra settimana). A rendere ancora più avvincente la sfida c’è l’incastro dei tabelloni: Murray-Nadal è la potenziale semifinale. In pratica la partita sarebbe lo scontro diretto per il primo posto della classifica Atp. Non male.
E dai piani alti del torneo c’è la storia da non dimentica, quella del campione in grande difficoltà: Novak Djokovic deve ritrovare se stesso o quantomeno la voglia di giocare a tennis. Perché la sua passione sembra affievolita, quasi una necessità per rispettare i ricchi contratti sottoscritti con gli sponsor. Ed è un peccato: al circuito serve la simpatia, quasi smarrita, del serbo che per qualche anno è stato dominatore assoluto della scena.
Una piccola favola arriva pure dall’Italia e porta il nome di Stefano Travaglia, ex giovane promessa, a 25 anni approda al tabellone principale di Wimbledon per la prima volta in carriera, mettendosi alle spalle una sfortuna terribile. Il suo cammino è stato condizionato da un pesante infortunio al polso: addirittura era stato ipotizzato il ritiro. Il calvario è però finito e lui ha trovato la forza per rilanciarsi, conquistando un un posto tra i “big” dell’erba londinese. Al primo turno sfiderà il russo Andrey Rublev, che con i suoi 19 anni rappresenta uno dei talenti più precoci del tennis mondiale. Ma Travaglia, dopo quel che ha passato, non ha nulla da perdere. Anzi, alla fine di Wimbledon sarà ancora più avanti dell’attuale 155esima posizione nel ranking.