Sei persone sono state indagate, in quanto membri del sodalizio oltranzista no vax “V_V”, al quale, secondo la Digos di Torino, sono da ricondurre 23 azioni criminose (scritte ed imbrattamenti) commesse, da oltre un anno, ai danni di diversi obiettivi cittadini, quali scuole, università, istituti di credito, ospedali, sindacati e quotidiani.
Sei membri del sodalizio no vax “V_V” sono indagati a Torino per aver imbrattato scuole, università, istituti di credito, ospedali, sindacati e quotidiani
I sei hanno tra 41 e 53 anni e sono tutti incensurati, e hanno partecipato a un’azione di gruppo ai danni della scuola media statale “Alberti” indossando parrucche, abiti e zaini scuri con adesivi per occultare i segni distintivi degli indumenti.
I sei denunciati durante le perquisizioni sono stati trovati in possesso di bombolette spray e estintori con vernice utilizzati per le azioni
I sei no vax erano inoltre in possesso di radio trasmittenti, bombolette spray, estintori ripieni di vernice con pistole ad aria compressa e scale di corda con ancoraggi. Nel corso delle perquisizioni domiciliari, sono state rinvenute altre parrucche, bombolette di vernice e scale nonché magliette, bandiere, adesivi e volantini con la simbologia del sodalizio novax e sono stati sequestrati anche cellulari e computer che verranno analizzati per la prosecuzione dell’attività di indagine.
Sono riconducibili a loro le scritte contro i vaccini sulle sedi dei sindacati, ma anche fuori dagli hub vaccinali
Durante le perquisizioni gli agenti hanno scoperto, oltre a materiale di propaganda No Vax, estintori, vernice rossa, spray, anche corde e rampini per salire sulle pareti degli edifici, utilizzati per scrivere sempre più in alto. Per gli inquirenti sarebbero almeno una ventina le azioni compiute dal gruppo. Tra queste le scritte sulle sedi dei sindacati, ma anche fuori dagli hub vaccinali. Tutte firmate con la sigla presa in prestito dal film ‘V di Vendetta’.
Un’operazione quella della Digos torinese, che ha dato un duro colpo ad un’organizzazione che attraverso il gruppo sul Telegram comunicava con altri ‘guerrieri’ che mettevano a segno raid in altre città italiane. Ultimo quello di ieri contro la Cgil a Bari in via Japigia.