Due violente esplosioni si sono verificate alle 16.46 nell’area del cratere del vulcano Stromboli. Due trabocchi di lava sono scesi dalla Sciara del fuoco. La pioggia di lapilli ha provocato diversi incendi nella zona dei canneti e a valle del cratere. Alcuni turisti, per paura di essere raggiunti dai lapilli, si sono lanciati in mare e molti isolani si sono rifugiati in casa. Il centro abitato più esposto è quello della frazione di Ginostra. Un escursionista è morto e un altro è rimasto ferito sul versante in eruzione.
“Vediamo una colonna di fumo nero dal vulcano, abbiamo sentito un boato molto forte, metà dell’isola di Stromboli non si vede” ha raccontato chi si trovava sull’isola di Lipari. “C’è stata una potente esplosione. Abbiamo sentito un boato – raccontano altri isolani che dopo l’eruzione si sono rifugiati in casa-, poi si è alzata una colonna di fumo e lapilli incendiari su Ginostra e fiamme sui costoni del vulcano”.
La sala operativa della Protezione Civile regionale si è immediatamente attivata, i Vigili del fuoco hanno inviato sull’isola diverse squadre da Lipari, per spegnere i vari incendi di sterpaglie che si sono sviluppati, mentre la Guardia costiera ha attivato le procedure per una eventuale evacuazione dell’isola.
“Abbiamo segnalazioni di diversi incendi causati dalla violenta esplosione del vulcano – ha riferito il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Messina, Giuseppe Biffarella -, c’è tanta paura tra chi era nelle zone più alte. Noi abbiamo già organizzato, per quanto di nostra competenza, il meccanismo dei soccorsi con dei pompieri inviati con la Guardia costiera e un elicottero da Lamezia Terme”.
Dopo le prime esplosioni una trentina di turisti, che si trovavano a Ginostra, hanno lasciato volontariamente l’isola imbarcandosi su aliscafo della liberty Lines. Un altro mezzo navale ha recuperato altri turisti presenti nella stessa frazione. Non è stato al momento avviato alcun piano di evacuazione. “Nessun allarmismo – ha detto il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni – solo fumo per il grosso incendio, la situazione è sotto controllo”.
Nel tardo pomeriggio, lo stesso comandante dei Vigili del fuoco di Messina, Biffarella, ha confermato all’Agi che un escursionista è morto e un altro è rimasto ferito sul versante in eruzione. La zona è stata sorvolata da due elicotteri, provenienti da Salerno e Catania, mentre un Canadair ha tentato alcuni lanci, ma a causa del fumo non è riuscito a spegnere gli incendi che si sono sviluppati in più punti in seguito alla prima eruzione.
Il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera, ha detto che le due esplosioni registrate alle 16.46 sono state “tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985”. Simili attività, definite dagli esperti “parossistiche”, erano state registrate nel 2003 e 2007 e si tratta di “fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”. Il fenomeno, sempre secondo Privitera, “si può considerare sostanzialmente concluso” anche se non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche. “Sono fenomeni imprevedibili – ha concluso l’esperto dell’Ingv -, di conseguenza non si possono fare scenari”.
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— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 3 luglio 2019
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