A Ramadi “non c’è più alcuna resistenza” dell’Isis e “la battaglia è vinta”: a confermarlo è stato Sabah al Numan, portavoce delle unità anti-terrorismo di Baghdad che hanno partecipato all’offensiva per strappare allo Stato islamico il capoluogo della provincia di Al Anbar.
Tutti i miliziani dell’Isis sono fuggiti dal compound governativo nel centro di Ramadi o sono stati uccisi, e le forze governative irachene dovrebbero entrarvi “nelle prossime ore”, dopo averlo bonificato dalle mine, ha detto ancora il portavoce al Numan.
A parlare anche il presidente iraniano Hassan Rohani, il quale ha affermato che i musulmani devono migliorare ora l’immagine dell’Islam, che è stata offuscata dalla violenza di gruppi intransigenti come l’Isis. “Il nostro dovere più grande oggi è correggere l’immagine dell’Islam nell’opinione pubblica mondiale”, ha detto domenica Rohani durante una conferenza sulla unità islamica a Teheran trasmessa dalla tv di Stato. Il presidente iraniano ha sottolineato come i principi islamici si oppongano alla violenza e all’estremismo di gruppi come l’Isis, derivanti da “ristrettezza mentale e mancanza di moderazione”. Rohani ha criticato poi i paesi musulmani per “essere in silenzio di fronte a tutte le uccisioni e lo spargimento di sangue” in Siria, Iraq e Yemen.