di Angelo Perfetti
La tavola era apparecchiata come si conviene ad una sede istituzionale importante come Palazzo Chigi. Lo chef aveva preparato al meglio le pietanze richieste, ma per i commensali, Letta e Saccomanni – che oggi si sono visti a pranzo – il piatto forte era un po’ duro da digerire: l’eliminazione dell’Imu. Un boccone amaro da mandare giù per forza, se si vuole almeno solo tentare di dare ancora respiro a un governo stretto nella morsa degli integralismi di Pd e Pdl. Ma per inghiottirlo senza che faccia male, è necessario trovare le opportune coperture economiche. E non è rebus facile da risolvere.
Le indiscrezioni
Ma cosa si sono detti? Secondo fonti politiche la priorità è stata l’Imu: al centro dell’incontro c’è stato ancora il problema delle coperture. Proprio su questo è stata incentrata la discussione tra i due in vista del Cdm del prossimo 28 agosto. Non si sarebbe invece discusso al momento dell’Iva il che lascerebbe presagire che non si vada verso un unico decreto per affrontare i due nodi. Non è in ogni caso ancora noto se si andrà a una cancellazione totale dell’imposta dovuta nel 2013 o solo all’eliminazione della prima rata. Anche perché, proprio in virtù della difficoltà sulle coperture, sarebbe già difficile reperire i 2 miliardi della prima rata. Molto più complicato reperirne 4 per la cancellazione complessiva. Sempre da fonti politiche si apprende infine che sciolto il nodo 2013 ci si starebbe accordando per la Service Tax del 2014: si escluderebbe dall’ Imu la prima casa (con relativo appesantimento del prelievo dal secondo immobile in su) e per la Tares si terrebbe conto del quartiere dove è ubicato l’immobile appesantendo sulle case di maggior pregio.
Le attese dei sindaci
L’Imu “deve tornare nella disponibilità dei comuni”. Il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio è categorico: “Dobbiamo garantire ai comuni una completa autonomia fino a fine 2013”, poi della service tax “se ne parlerà anche in legge di stabilità. Se dobbiamo prenderci una settimana o due in più per decidere su questa nuova imposta del 2014 non sarà un male, mentre per il 2013 dovremo decidere entro fine mese”. Delrio garantisce che la “service tax sarà molto equa, con due componenti: una di proprietà e una per gli affittuari che usufruiscono dei servizi”. La parte immobiliare, dunque, sarà separata dai rifiuti”. L’ex presidente dell’Anci conclude: “Sarebbe paradossale se la service tax non fosse pagata da chi se lo può permettere”.
La battaglia degli enti locali
In mezzo alle difficoltà politiche ed economiche i Comuni continuano la loro battaglia di autonomia a difesa dei servizi locali, così 10 assessori al bilancio di Comuni capoluogo firmano un appello ‘per una riforma federalista dell’Imu’. Concordano ‘’con quanto suggerito nel documento ministeriale laddove si prevede di garantire ai Comuni un grado di autonomia fiscale confrontabile con quella attuale’’ che ha ‘’una leva complessiva potenziale di 3,9 miliardi’’. E, in base alle ‘nove ipotesi’ del documento dei primi di agosto del Ministero dell’Economia, esprimono ‘’una forte preferenza verso l’Ipotesi 8’’, l’unica che combina la ‘’ridefinizione dell’imposizione sulla prima casa (fino alla sua possibile completa abolizione) con una complessiva riforma, dal sapore federale, dell’assetto della finanza pubblica locale’’. I dieci assessori (Bologna, Palermo, Ancona, Genova, Firenze, Ferrara, Forlì, Lamezia Terme, Brescia e Rieti) chiedono ‘’che l’intervento del Governo si sostanzi nell’attribuzione di nuove risorse al Fondo di Solidarietà Comunale per 2 miliardi, come previsto dall’Ipotesi 8’’. Poi, fortemente contrari alla ‘’abolizione sic et simpliciter dell’Imu sulla prima casa’’, sollecitano precise caratteristiche per la Service Tax, perché ‘’sia applicata ai conduttori degli immobili, siano proprietari o meno, in modo che anch’essi concorrano al finanziamento dei servizi indivisibili offerti dai Comuni; abbia basi imponibili e aliquote interamente sotto il controllo dei Comuni’’ e ‘’non riguardi la componente Tares-Rifiuti, che risponde a logiche e presupposti diversi, anche in relazione a obblighi comunitari e per la quale sarebbe sufficiente prevedere una maggiore flessibilità, a livello locale’’.
Le paure del Pdl
Il Pdl teme che l’Imu sia solo un modo per prendere tempo e arrivare alla decadenza del Cav. “Governo di servizio, così il presidente Letta aveva presentato il suo esecutivo. Guardando il campo di battaglia politica attorno all’ingiusta condanna del presidente Berlusconi, corre un brivido lungo la schiena: cosa avrà inteso Letta con quell’espressione?”. Osvaldo Napoli se lo domanda e intanto dice “state a vedere che il voto della Giunta delle elezioni su Berlusconi arriverà prima della cancellazione dell’Imu e dello stop dell’Iva”. A Letta ricordo che il suo compito e’ di cancellare qualche tassa e non – conclude l’esponente Pdl – l’alleato politico che ha proposto la cancellazione della tassa”.