Un agente della polizia municipale colpito alla testa con una spranga e un clochard ferito a colpi di pistola a una gamba. Ieri a Napoli questo è stato il bilancio di una tragedia sfiorata ma ampiamente annunciata davanti al Duomo. Nessuno dei due è in pericolo di vita, entrambi ricoverati in due diversi ospedali cittadini: trauma cranico per il luogotenente 63enne Salvatore Ruoppolo e una ferita al ginocchio per il senza dimora. Il fatto è avvenuto in pieno centro storico, sotto i portici davanti al Museo del Tesoro di San Gennaro: meta del grande flusso di turisti che attraversa la città.
A Napoli si contano più di duemila homeless. L’ultimo episodio: un clochard ha ferito un agente della polizia locale, che per difendersi ha sparato
L’allarme della situazione di degrado e di grande emarginazione fu lanciato mesi fa quando ci furono diversi momenti di tensione. Le persone, quasi sempre di altre nazionalità, dalla pandemia in poi, hanno cercato riparo sotto quei portici. Si tratta di persone in condizioni di estrema esclusione sociale con problemi di dipendenze da droga e alcol. La Curia guidata dal vescovo don Mimmo Battaglia ha sempre chiesto prudenza sulla gestione di questi “ultimi” che non hanno posti dove poter dormire.
A ottobre 2022 con video diffusi sui social il consigliere municipale Armando Simeone denunciava come i blitz dei caschi bianchi con gli operatori dell’Azienda speciale di igiene ambientale fossero vanificati dal ritorno immediato dei senza dimora. E ancor prima in piena estate erano stati i commercianti della zona con il comitato “Vivi via Duomo” a protestare a mezzo stampa contro i giacigli in una zona epicentro del grande hub turistico tra ristoranti, bar e negozi di souvenir.
Solo l’anno scorso, la morte di un clochard sul sagrato del Duomo, nello stesso posto dove ieri si è sfiorata la tragedia. In città sono 2000 i senza tetto ma il numero è stimato per difetto. I posti nei dormitori non coprono nemmeno un terzo di quella che per l’assessore comunale alle Politiche sociali Luca Trapanese è “una reale emergenza”: “stiamo predisponendo microstrutture, piccole comunità capaci di accogliere le persone con i loro singoli problemi – ha aggiunto – per la gran parte di natura psichica e di dipendenze”.
Nell’attesa, la risposta istituzionale più immediata si orienta sugli aspetti repressivi: “L’Amministrazione comunale – ha dichiarato l’assessore comunale alla sicurezza Antonio De Iesu – sta accelerando le procedure per la sperimentazione della pistola ad impulsi elettrici, che offrirà alla Polizia municipale uno strumento più efficace per affrontare soggetti violenti e aggressivi, evitando l’uso di armi da fuoco”. Sulla stessa lunghezza d’onda è la Lega in consiglio regionale con il capogruppo Severino Nappi che ha chiesto “di dotare gli agenti municipali del taser”.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha, infine, parlato di “legittima difesa” del vigile urbano e al prefetto ha chiesto “strumenti più incisivi”, perché “oggi non ci sono strumenti per convincere queste persone, in un certo senso, ad essere curate”. A pochi metri dove si celebra il miracolo di San Gennaro, intanto, resta il sangue di un’emergenza sociale che scoppia nel cuore turistico della città dove i quartieri popolari del centro storico hanno subito un cambiamento radicale: da rione popolari a luna park di un brand in cui la sicurezza diventa la priorità.