Siamo sicuri che a colpire il teatro a Mosca sia stata l’Isis? La fretta degli Usa di discolpare l’Ucraina non è un po’ sospetta?
Vito Cammarana
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Gentile lettore, in effetti gli Usa hanno “assolto” Kiev quando ancora le canne dei fucili fumavano e nessuno l’aveva accusata: excusatio non petita… Il sospetto avanzato da Putin non ha prove al momento. La rivendicazione è dell’Isis-Khorasan, ala scissionista dell’Isis. Quest’ultimo avrebbe buoni motivi, perché furono i russi a sgominare il Califfato. Appena arrivati in Siria, distrussero 500 autobotti dirette in Turchia, dove l’Isis indisturbato vendeva il greggio siriano. Putin disse: “Strano, l’America vede una goccia d’acqua su Marte e non vede un fiume di petrolio nel deserto”, ironizzando sul palese gioco di connivenze tra Isis e Usa. C’è un filo che unisce i terroristi agli Usa o ad altri Paesi nella strage di Mosca? Finora l’Isis-K aveva colpito solo in Iran e Afghanistan, paesi filorussi. A Mosca i manovali erano islamici, tagiki, però paiono gente prezzolata, non “martiri di Allah”: questi ultimi prima d’immolarsi si rasano per entrare puri in paradiso e non fuggono. Gli arrestati invece fuggivano verso il confine. Avevano appoggi a Kiev? Comunque sia, è possibile che i mandanti primari vadano cercati nelle terre fosche dello spionaggio, dove si saldano trame insospettabili e il nemico può diventare alleato. Se si trovassero impronte americane o inglesi nella strage (Sunak è l’unico europeo che non abbia espresso condoglianze alla Russia), temo che il sangue di Mosca ricadrà presto sul loro fantoccio di paglia, l’Ucraina, e forse non solo.
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