Peggio di così, sul fronte dello smog, difficilmente può andare. Nella giornata di ieri Milano è stata la quarta città più inquinata al mondo. Il dato viene dal sito svizzero IQAir, che registra la qualità dell’aria nel mondo basandosi sull’indice di qualità dell’aria Usa denominato Us Aqi. Milano ha avuto un punteggio di 199, venendo preceduta solamente da Dacca (Bangladesh), Lahore (Pakistan) e Delhi (India).
A Milano la qualità dell’aria è indicata con il colore rosso, rientrando quindi nella categoria “non salutare”. Nel capoluogo lombardo la concentrazione di Pm 2.5 è stata 29,7 volte superiore al valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Oms. In questi casi si invita a evitare l’esercizio fisico all’aperto, chiudere le finestre in casa e utilizzare una mascherina quando si è all’aperto.
Allarme smog a Milano e in tutta la Pianura padana
Preoccupanti anche i dati di Arpa Lombardia, che indica valori di Pm 2.5 pari a una media giornaliera di 76 microgrammi per metro cubo di aria. Il Pm 10 invece si attesta a 100 a fronte di un valore limite fissato a 50. La qualità dell’aria dell’aria è ritenuta molto scarsa e il problema si allarga anche ad altre regioni, dall’Emilia-Romagna al Veneto, passando anche per il Piemonte.
In Emilia-Romagna ormai si parla di emergenza smog, con tanto di bollino rosso emesso mercoledì dall’Agenzia regionale per l’ambiente e rinnovato nella giornata di domenica. Le misure emergenziali resteranno in vigore anche lunedì 19 febbraio, quando si attende un nuovo bollettino.
In generale la situazione è complicata in tutta la Pianura padana, sia per una questione geografica e climatica, sia per l’altissima densità di popolazione che risiede nella zona. Inevitabile, quindi, che sia particolarmente alto il numero di veicoli circolanti e di abitazioni che inquinano attraverso il riscaldamento. A cui si aggiunge anche l’alto numero di allevamenti intensivi che contribuisce a una larga fetta del Pm 2.5.