A Lampedusa l’emergenza non finisce mai. Altri 161 migranti sono stati salvati la notte scorsa al largo di Lampedusa dalla Guardia costiera. Erano a bordo di un peschereccio alla deriva e in balia delle onde. A bordo c’erano uomini originari di Siria, Pakistan, Etiopia, Bangladesh ed Egitto.
Secondo quanto hanno riferito gli stessi naufraghi, la partenza è avvenuta dal porto di Zwara, in Libia, alle 2 di venerdì scorso e hanno pagato, per la traversata, dai 500mila ai 700 taka i bengalesi e 3mia dollari etiopi. Come da prassi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove al momento ci sono 254 ospiti.
A Lampedusa l’emergenza non finisce mai
È l’ennesimo sbarco nell’isola, a poche ore dal naufragio di altri migranti avvenuto ieri e in cui una bimba è morta dopo essere stata trasportata già in gravi condizioni al poliambulatorio dell’Isola. Intanto arriverà domani il responsabile del Presidio territoriale di emergenza di Lampedusa che effettuerà l’ispezione cadaverica su Rokia, la bimba che aveva meno di tre anni.
L’imbarcazione su cui viaggiava la bambina, a causa del maltempo, si è ribaltata ed è affondata a 10 miglia dalla costa. Una vicenda su cui la Procura siciliana ha aperto un’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.
I poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dal procuratore reggente Salvatore Vella, hanno già iniziato ad ascoltare tutti i migranti che erano su quel barcone: si proverà a ricostruire cosa sia successo e perché il natante si è ribaltato, oltre ad identificare gli eventuali scafisti.
La piccola, originaria della Costa d’Avorio, era in viaggio con la mamma e altre 41 persone. I medici del Poliambulatorio hanno tentato ripetutamente di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. Sono riusciti invece a salvare un bambino di due anni. Nello stesso naufragio ci sarebbero tre dispersi le cui ricerche sono in corso.