di Tuccio Risi
Conto alla rovescia per il primo bilancio Finmecanica interamente targato Mauro Moretti. Le banche d’affari stimano un ritorno all’utile, quantificato intorno ai 500 milioni di cui metà frutto di vendite. In netto calo invece giro d’affari e dipendenti, scesi di molto da quando Moretti ha preso il timone del primo gruppo tecnologico italiano. Con i conti si vocifera che Moretti possa anticipare il nuovo nome del gruppo, probabilmente nella conferenza con gli analisti fissata a Milano per giovedì prossimo, all’indomani del Cda. La scelta caduta su Milano, e non su Londra come in passato, sarebbe l’ennesima dimostrazione, secondo qualche osservatore, di una “provincializzazione” del gruppo: l’era Moretti sarebbe caratterizzata da una committenza sempre più nazionale e dall’assenza di nuove, concrete, alleanze se si eccettua quella con Raytheon nella gara per gli aerei addestratori americani.
MENO FEELING COL PREMIER – La ri-brandizzazione del gruppo è attesa da tempo. Anticipazioni non ne filtrano, ma i tempi si stanno stringendo, tanto più perché il feeling tra Moretti e il premier Matteo Renzi si sarebbe indebolito nell’ultimo periodo. Il premier imputerebbe a Moretti, in particolare, i problemi del post-vendita di Ansaldo Sts a Hitachi, che starebbero rendendo tesi i rapporti tra l’Italia e il Giappone sul fronte politico e più ancora commerciale. Il nuovo nome di Finmeccanica potrebbe essere venduto da Renzi come una capacità di voltar pagina, se non sostanziale, formale. L’ennesimo atto del suo storytelling, per ora, infinito. A margine del cda e della conferenza con gli analisti di Finmeccanica, è attesa anche la nomina del successore di Antonio Perfetti alla guida della parte italiana del consorzio Mbda. Perfetti era stato indicato come un antagonista di Moretti due anni fa e si ipotizzava che avrebbe potuto tornare a insidiargli la poltrona al termine del primo mandato. Per ora non è stato confermato nemmeno a Mbda.
GIOCHI IN CONFINDUSTRIA – Finmeccanica aveva affidato a Egon Zehnder il mandato di trovare il successore di Perfetti. E la scelta era stata anche letta come un endorsement di Moretti pro Aurelio Regina (responsabile della sede romana della società di cacciatori di teste) nella corsa alla presidenza di Confindustria. Regina si è ritirato e, si sussurra, Moretti potrebbe a sua volta, ma senza eccessivi clamori pubblicitari, far convergere i voti di Finmeccanica su Gianluca Vacchi. A poco, comunque, sarebbe servito il lavoro dei cacciatori di teste. I candidati più accreditati Moretti li aveva già in casa: Carlo Gualderoni e Fabrizio Giulianini. Gualderoni, ex amministratore delegato di Elsag e di Telespazio, uomo di grande esperienza internazionale, avrebbe però un handicap. Anche lui è finito, negli anni passati, nel tritacarne mediatico-giudiziario che si è accanito contro Finmeccanica. Ha conosciuto, come altri dirigenti, perfino l’arresto ma poi è uscito del tutto indenne dalla vicenda nella quale era stato coinvolto con numerosi alti dirigenti della Polizia e dell’amministrazione pubblica. Ma uno dei partner del consorzio Mbda, Bae Systems, nel suo codice etico prevede che non si possano nominare dirigenti che siano stati anche solo coinvolti in indagini. Se venisse sollevata l’eccezione, perciò, la strada sarebbe spalancata davanti a Giulianini, attualmente responsabile per l’elettronica della difesa. Giulianini, però, non è conosciuto per la combattività tempra guerriera e questo rischierebbe di farne, in un consorzio internazionale, un partner arrendevole che, magari, potrebbe contribuire a determinare l’ennesima dismissione di Moretti. L’amministratore delegato, infatti, già non crede alla missione di Mbda (sia pure sia uno dei colossi mondiali di un settore, quello missilistico, sempre più appetito dai mercati per le capacità di creare deterrenti alla guerra tradizionale e alla guerra asimmetrica) e potrebbe finire per uscirne.
MANAGER IN FUGA – L’ennesimo giro di valzer ai vertici di Finmeccanica è destinato, probabilmente, a suscitare ancora una volta il disappunto della stampa specializzata. Di recente, la costante penalizzazione di nomi conosciuti a livello internazionale nell’aerospazio & difesa a favore di inesperti del settore, magari provenienti dal comparto ferroviario, è stato oggetto di una corposa, e sferzante, inchiesta di Defense News, il settimanale americano considerato la Bibbia del settore, punta di diamante di un gruppo di comunicazione e consulenza leader nel mondo. Un analista citato da Defense News sotto tutela dell’anonimato ha spiegato alla rivista che “è raro vedere un numero tale di manager lasciare un gruppo in così gran numero e così poco tempo”, come sta di nuovo accadendo a Finmeccanica, dopo il repulisti del primo anno di era Moretti. “Se tu cacci persone che hanno gestito le attività – ha sottolineato la fonte – corri il rischio di mettere in pericolo i contratti e di vedere molti tuoi manager passare (come sta succedendo, ndr) alla concorrenza”. Con tutte le conseguenze del caso.