di Marco Castoro
Alla fine Totti è stato accontentato. Giocherà fino a 40 anni suonati. Ancora per un anno sarà un calciatore in organico nella Roma. Ha trovato l’accordo con il presidente Pallotta. Il suo ingaggio sarà dimezzato (da 3,2 milioni a 1,6) e potrà giocare qualche spezzone di partita. Prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo per indossare giacca e cravatta e diventare l’ambasciatore della società e della squadra giallorossa nel mondo. Nel frattempo parterà la campagna di marketing per vendere le sue magliette nell’ultima stagione da calciatore. Come dirigente Totti ha l’accordo per essere il più pagato in organico, seppure spetti alla società stabilirne l’incarico. In fondo era quello che desiderava. Anche perché mentalmente non era ancora preparato a scendere dal palcoscenico. Seppure non sia più in grado di correre come i suoi compagni, nonostante la tecnica superiore ai suoi compagni di squadra. Il capitano della Roma potrà così chiudere la carriera con la sua unica maglia indossata in carriera. Con buona pace dei tifosi e del suo staff che lo segue e che forse continua a illuderlo di essere ancora un titolare inamovibile della formazione che il tecnico Spalletti fa scendere in campo.
QUARTO D’ORA DI NOBILTA’ – Non è facile smettere e riconoscere di non essere più il numero uno, ma purtroppo l’ellisse della carriera fa il suo corso. Il capitano ora che è più tranquillo per l’accordo sul rinnovo si può ricavare uno spazio Totti, come ha fatto Altafini a suo tempo e più recentemente Del Piero. E come già fa Cassano, seppure sia più giovane dello stesso Totti. Giocare una manciata di minuti nel finale di partita. Farsi trovare pronto. Allenarsi sullo specifico. Su quel quarto d’ora di autonomia che può consentire al campione di essere ancora decisivo. Come è stato Del Piero che quando entrava spesso andava a segno. Per Totti non è facile. Non è stato mai decisivo entrando dalla panchina. Anzi, quando non gioca perde la concentrazione. Tuttavia diventa fondamentale entrare in questa ottica. Perché le partite spesso si decidono negli ultimi minuti. Totti è in grado di essere ancora decisivo. Soprattutto se motivato, in forma e con gli avversari stanchi.