Il governo italiano il mese scorso ha dato il via libera alla partenza di droni americani armati dalla base di Sigonella per operazioni militari contro l’Is in Libia e in Africa del Nord. A dirlo è il Wall Street Journal, parlando di “svolta” dopo oltre un anno di negoziazioni. Ma il via libera di Roma arriva con una puntualizzazione che sottolinea le sfide che gli Stati Uniti dovranno affrontare per avere l’assenso degli alleati a combattere contro lo stato islamico in Libia: per ora infatti i droni americani che partono dall’Italia potranno essere usati solo a scopo difensivo, per proteggere le forze speciali americane che si trovano in Libia.
La partita non è certamente facile. Secondo fonti dell’intelligence statunitense, lo Stato islamico in Libia, infatti, conterebbe circa su 6.000 combattenti in Libia. Proprio oggi la “National Oil Corporation” (Noc, compagnia energetica statale libica) ha lanciato l’allarme sul rischio di nuovi attacchi contro i terminal petroliferi da parte dello Stato islamico che, nonostante i bombardamenti, resiste saldamente a Sirte, la città che fu di Gheddafi, trasformata ora in un “emirato”. Come Mosul in Iraq e al Raqqa in Siria.