di Marco Castoro
Quali programmi possono vantare un Papa che telefona in trasmissione? E quali altri un presidente della Bicamerale che cucina il risotto con tanto di grembiule? Oppure due signore che si insultano e si prendono a sberle? Beh, non c’è dubbio che il campo si riduca a un’unica trasmissione: Porta a Porta. Stasera va in onda in prima serata (dalle 21:20) la puntata che festeggia il Ventennale del programma di Bruno Vespa. Un format ancora vincente nonostante sia longevo negli anni. Ma l’anchorman e i suoi autori sono riusciti nell’intento di ringiovanire la vecchia (e consolidata) struttura con il conduttore in piedi al centro, a mo’ di arbitro tra gli schieramenti (a destra e a sinistra con lo stesso numero di poltroncine ciascuno). Il restyling ha portato a una girandola degli ospiti e più spazi all’interno della puntata con diversi temi da trattare. Risultato: gli ascolti sono migliorati e il programma non annoia come tutti gli altri lunghi ed estenuanti talk politici.
MOMENTI INDIMENTICABILI – Sicuramente la telefonata in trasmissione di Giovanni Paolo II resta il momento clou, davvero indimenticabile, per Vespa e la sua squadra ma anche per il pubblico a casa. Divertente pure la bella vista di Massimo D’Alema alle prese con il risotto. O la faccia di Renzi quando si è visto portare dal maggiordomo un piatto fumante di tortellini. Tuttavia, la rissa tra Alessandra Mussolini e Katia Bellillo resterà sempre agli annali del programma e della storia della Rai. Così come quando seduto dietro la scrivania di massello Silvio Berlusconi firmò il contratto con gli italiani. Piacque tanto da vincere le elezioni del 2001. Così come fece cinque anni prima Romano Prodi, il primo ospite di Porta a Porta (22/1/1996).