di Stefano Sansonetti C’è un bel po’ di fibrillazione ai piani alti del ministero dello Sviluppo Economico. In effetti la titolare del dicastero, Federica Guidi, e il suo capo di gabinetto, Vito Cozzoli, si trovano alle prese con le conseguenze di alcune nomine che fanno discutere. Del resto quando si tratta di figure come consulenti e commissari straordinari il livello di attenzione dovrebbe essere massimo. Si prenda quello che è successo dalle parti della Rse Spa. Si tratta della società di ricerca del Gse (Gestore servizi energetici), ovvero il gruppo che si occupa di incentivi alle rinnovabili, a sua volta controllato dal Tesoro ma di fatto operante sotto l’egida dello Sviluppo Economico (i diritti dell’azionista sono esercitati da entrambi i dicasteri). Ebbene, sulla base di quanto emerge dal sito internet, la Rse Spa ha affidato nel recente passato una consulenza da 45 mila euro a Giovanni Battista Narbone. Il tutto per tre mesi di lavoro: dal 12 agosto 2015 all’11 novembre 2015. LA SITUAZIONE A quanto risulta, però, Narbone è un dirigente del ministero dello sviluppo, con tanto di stanza personale, ovvero lo stesso dicastero che di fatto gestisce il gruppo Gse con dentro la società di ricerca. Peraltro Narbone è una figura professionale molto apprezzata da Rosaria Romano, pezzo grosso dello Sviluppo, capo della Direzione per il mercato elettrico nonché consigliere di amministrazione del medesimo Gse. Come si giustifica questa consulenza? Contattato sul punto da La Notizia, il ministero dello Sviluppo ha fatto sapere che Narbone “è un ex-dirigente del ministero in pensione ormai da 6 anni e non svolge alcun incarico al ministero salvo partecipare, a titolo del tutto gratuito, ad una commissione tecnica sull’energia italo-russa”. Insomma, un ex dirigente. Qualifica che però lascia sul piatto un interrogativo di non poco conto: perché una società pubblica che ha 339 dipendenti ed è gestita dal ministero chiama in causa un ex dirigente del dicastero stesso, che quindi già percepisce una lauta pensione, per affidargli una consulenza da 45 mila euro in un solo trimestre? Su quest’ultimo punto lo Sviluppo ribatte che Narbone “in qualità di pensionato ha svolto una consulenza di un anno (e non di tre mesi) presso la Rse Spa come è normale quando un esperto di questioni energetiche lascia i suoi incarichi”. Tutto normale, quindi. Resta il fatto che sul sito dell’Rse i 45 mila euro vengono collegati a soli tre mesi di incarico. Poi però c’è un’altra questione ad aver agitato le acque al ministero. Si tratta del caso dell’avvocato Stanislao Chimenti, che con decreto del 20 marzo 2014 il ministro Guidi nominò commissario straordinario di Tirrenia e Siremar. LO SVILUPPO Nei giorni scorsi, come rivelato da Dagospia, Chimenti è stato rinviato a giudizio a Isernia per presunte consulenze indebite, elargite quando era commissario dell’azienda tessile Ittierre. Su Chimenti, professionista stimato nell’ambiente e in passato più volte attivo in commissioni di studio ministeriali, il dicastero ha spiegato che “appena avuta la notizia del suo rinvio a giudizio si è dimesso dal suo incarico di commissario Tirrenia e Siremar”. A quanto risulta, però, si sarebbe dimesso anche prima della notizia. Comunque la si metta, il rinvio a giudizio non poteva non mettere in difficoltà un ministro che lo ha nominato commissario straordinario. Ne sono scaturite indiscrezioni secondo le quali ci sarebbero stati attriti tra la stessa Guidi e il suo capo di gabinetto, Cozzoli, considerato da alcuni osservatori il vero sponsor di Chimenti. Su questo punto, però, il dicastero tende a derubricare il rapporto: “Essendo entrambi avvocati di un certo peso ovviamente i due si conoscono ma da qui a fantasticarci su ce ne corre”. Così come vengono bollate come “completamente false le voci su dissidi tra Cozzoli e la Guidi”. Ma al di là delle precisazioni di protocollo un certo imbarazzo si continua a respirare. Twitter: @SSansonetti
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