Al Governo non resta che fare la danza della pioggia. Lo accuseranno di essere ladro (come se non capitasse già!) ma almeno si metterà una pezza al problema dello smog. Solo una bella precipitazione, infatti, può abbattere il livello delle micidiali polveri sottili. E questo perché dal ministro dell’Ambiente, Regioni e Comuni è arrivato appena un decalogo da morir dal ridere, se non si morisse prima per la brutta aria che respiriamo. Per contrastare lo smog serve una sola cosa: costruire nuove metropolitane, ferrovie urbane e tram, pedonalizzare i centri urbani, rottamare migliaia di vecchi autobus e comprarne di nuovi. Il topolino partorito da Governo e amministratori (tutti rigorosamente accompagnati sulle loro inquinanti auto blu) è stato invece di scontare il prezzo dei trasporti pubblici, come se la gente andasse in auto (spendendo di più) perché il bus costa troppo e non perché il bus non arriva mai. Anche le altre misure – tipo battere i denti per i freddo in casa – sono appena un’aspirina con cui non si può curare un malato gravissimo. Sofferente di ottusità politica prima ancora che di smog.
L'Editoriale