L’obiettivo era quello di organizzare “un attacco nel corso delle feste per la fine dell’anno” a Bruxelles. Tanto che nelle loro case gli agenti hanno trovato “materiale di propaganda dell’Isis“, incluso materiale informatico, e “uniformi di tipo militare”. Ecco perché due sospetti terrroristi sono stati arrestati tra domenica e lunedì in due parti diverse del Belgio. Entrambi sono stati fermati “per minaccia di attentati, partecipazione ad attività di un gruppo terroristico” e uno dei due agiva “in qualità di leader”, occupandosi del “reclutamento allo scopo di compiere atti terroristici”. Nel complesso, sono sei le persone fermate nell’ambito del blitz antiterrorismo: 4 sono state rilasciate dopo l’interrogatorio. Nella notte, inoltre, due persone a bordo di un’auto sono state inseguite e poi, dopo uno scontro a fuoco, arrestate dalla polizia dopo avere forzato un posto di blocco. Tra i due episodi, però, pare non ci sia alcun collegamento.
Nel corso delle perquisizioni – effettuate nella regione di Bruxelles, nel Brabante fiammingo e a Liegi – non sono però stati ritrovati ma né armi né esplosivi e i procuratori precisano che non c’è nessun legame con la strage del 13 novembre a Parigi. Secondo i media, tra gli obiettivi di un attacco “imminente”, anche il quartier generale della polizia nei pressi della Grand Place. La capitale belga vive così di nuovo il rischio di una “minaccia imminente”, a un mese dalle giornate di coprifuoco che avevano trasformato Bruxelles in una città fantasma con metro e cinema chiusi e annullamento degli eventi sportivi. E gli arresti di oggi seguono quelli avvenuti in Bosnia il 22 in dicembre, dove 11 persone – tutte fermate – stavano mettendo a punto un attentato per la notte di Capodanno che avrebbe potuto causare un centinaio di morti.