di Carmine Gazzanni
Si sa: più ci si avvicina alle feste natalizie e più si respira aria di regali. Per le strade, in casa, nei negozi. E, manco a dirlo, anche alla Camera. E così, nonostante per “prassi” (così la chiamano) in questo periodo non si tengano sedute d’Aula perché intanto in commissione si discute di Manovra (non sia mai appesantire troppo Lorsingori…), fioccano spese per forniture, beni e servizi. Insomma, anche la Camera in questo periodo si veste di rosso, si mette barba e pancione e vola su Montecitorio dispensando regali. Cosa, nel dettaglio? Bicchieri, registrazioni, vaschette per mangiare, stampanti. E finanche panchine da spogliatoio. Nell’ultimo periodo, infatti, la Camera dei Deputati si è rifornita proprio di questo.
DI TUTTO, DI PIÙ – Per carità: non parliamo di cifre spropositate. Ma è pur vero che, cumulando i vari acquisti, la spesa non è poi così moderata. Ma si sa: “a Natale si può dare di più”, come recita il jingle pubblicitario. E allora ecco che solo pochi giorni fa Montecitorio ha speso circa 4 mila euro per una “fornitura di dispositivi Apple”. Tutto legittimo, per carità. Anzi, paradossalmente per questi accessori si è speso meno di quanto, nello stesso periodo, si sia speso per panchine e armadietti, per i quali se ne sono andati circa otto mila euro.
Ma non basta. Perché ecco spuntare poi nuove compere. Dalle vaschette biodegradabili (6.200 euro) fino alla “fornitura di materiale di consumo bio compostabile per il reparto ristorazione” (2.400 euro). Senza dimenticare, per carità, le stampanti, per cui si è speso quasi 40 mila euro. Stampe a tutto gas, dunque. Ma c’è sempre spazio per prevedere commesse da affidare, tramite apposito bando, all’esterno. E allora ecco l’appalto aggiudicato poche settimane fa per non meglio precisati “lavori di stampa tipografica” per quasi 90 mila euro. Spese importanti, insomma, che andranno a fare il paio con altre di prim’ordine sostenute quest’anno da Montecitorio: dalle lampade per ogni tipo (a led, a sospensione, a parete, a tavolo, per oltre 40 mila euro), alle scarpe antinfortunistica, dagli appendiabiti (11 mila euro) fino ai 10 mila euro spesi per videocassette (per stare a passo coi tempi, insomma). Senza dimenticare, per carità, l’ultimo bando che farà gola a tanti. In palio ci sono ben 210 mila euro in cambio della “consultazione di testate giornalistiche in formato digitale”. Essere informati d’altronde, si sa, costa caro.
CIN CIN – Insomma, sarà un Natale coi fiocchi per la Camera. Con tanto di brindisi e filmati ricordo. Non potrebbe essere altrimenti d’altronde con l’appalto appena aggiudicato per licenze e componenti per la “diffusione audiovideo” (circa 50 mila euro). E fare cin cin a fine anno? Nessun problema con l’ultima fornitura di bicchieri in vetro. Valore dell’appalto: altri 11 mila euro. Per non lasciare nessuno senza spumante. Auguri.
Tw: @CarmineGazzanni