Diciamolo pure: il processo Vatileaks 2, nato dagli scandali finanziari (e morali) imputabili a uomini di punta della Santa Sede che si muovevano alle spalle di Papa Francesco, sta assumendo sempre più i colori di una commedia. Una di quelle all’italiana. Peccato però che non ci siano Edwige Fenech e Lino Banfi a farci ridere, ma monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, la pierre calabrese dai mille contatti importanti (come rivelato dal nostro giornale nell’edizione di ieri). Non bastavano i messaggi sulla “cugina morbida”, non bastava il memoriale hot del cardinale ex membro della Cosea. E così ecco che oggi spuntano altre indiscrezioni. Nel pieno del processo, mentre i due giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi rischiano una condanna fino a 8 anni per divulgazione di documenti riservati, fa la sua comparsa, ora, pure un baby doll. Stando alla ricostruzione di monsignor Balda rivelata da Repubblica, infatti, è stato dimenticato nella stanza d’albergo di Firenze dove avrebbe consumato la presunta notte d’amore con la Chaouqui (smentita dalla donna), il 28 dicembre 2014. Ed ecco che allora il “feticcio peccaminoso” sembra tingere tutto di un’aria da “commedia boccaccesca” che quasi oscura le implicazioni che il processo potrebbe avere per la Santa Sede.
IL MEMORIALE
Insomma, sulla presunta notte d’amore tra monsignor Balda e la Chaouqui, le versioni continuano ad essere totalmente divergenti, con Balda che ammette e attacca, e la donna che si difende e nega tutto, pur riconoscendo una profonda amicizia con lo stesso cardinale spagnolo. Tutto, come si ricorderà, nasce dopo che il cardinale mette per iscritto che la Chaouqui lo ha sedotto a Firenze. Lui, subito dopo aver consumato, si pente e cerca di allontanarsi dalla donna. Però la teme. “Io ho avuto paura di questo… Lei aveva tanti numeri di telefono”.
IL RITROVAMENTO
Tutto smentito dalla pierre, come detto e come ribadito dalla stesa donna nell’ultima intervista rilasciata, a Ballarò, martedì scorso. “Nell’albergo di Firenze – ha detto in quell’occasione a Massimo Giannini – c’erano due stanze prenotate e monsignore è venuto con la madre. A meno che non avessimo coinvolto la madre…”. Eppure, come detto, ora emergono altri dettagli peccaminosi e roventi. Balda, citando due testimoni, ai suoi legali avrebbe riferito che le camere offerte da un tour operator erano tre, che il giorno dopo il personale delle pulizie del “Cavalieri Palace” (l’hotel a Firenze, appunto) trovò la stanza assegnata alla Chaouqui in perfetto ordine e nella stanza di monsignor Balda recuperò un baby doll molto strizzato, rimasto in custodia all’albergo. La sera successiva, poi, il monsignore, sua madre e la Chaouqui sarebbero andati a vedere lo spettacolo di Giorgio Panariello. Tutti insieme appassionatamente.