Dovevano essere ritirate a fine anno. E invece tutto il contrario. Altro che promesse, altro che impegni. L’Italia non solo resterà in Afghanistan ma rafforzerà anche la sua presenza. A dirlo è stato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, in audizione alla Camera: “Il Governo ha deciso di rimodulare il rientro di alcune capacità del contingente dall’Afghanistan”. Fuori dal politichese: aumenteranno i soldati impegnati, “in misura ritenuta idonea a compensare il rientro della parte del contingente spagnolo che era dedicata alla Force Protection”. Così ha detto Rossi in risposta a un’interpellanza urgente di Massimo Artini (gruppo Misto-Alternativa Libera), sottolineando che “l’Italia, da molti anni presente in Afghanistan in una missione che ha senza dubbio garantito, rispetto alle condizioni del passato, un più elevato livello di sicurezza, partecipazione democratica e progresso sociale ed economico del Paese sta completando il processo di valutazione tecnica e politica relativo all’ipotesi di proseguire nel proprio impegno”. Le parole di Rossi seguono quelle del premier, in realtà. Due settimane fa, infatti, Matteo Renzi aveva detto, durante un discorso all’Università di Venezia, che il Governo stava valutando se “prolungare un altro anno la presenza dei militari nel Paese, come chiesto dall’amministrazione americana”. Ora arriva la conferma. Peraltro, come LaNotizia ha già documentato, solo negli ultimi tre mesi del 2015 abbiamo speso qualcosa come 70 milioni per la sola missione in Afghanistan. Per un totale di 350 milioni di euro. Alla faccia del disarmo.
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