Rai, Gubitosi chiede una mano a Renzi

di Marco Castoro

La Rai è da sempre lo specchio della politica italiana. I partiti tengono per le briglie il cavallo di Viale Mazzini da anni. Viene da chiedersi che cosa stia accadendo all’interno della tv di Stato se la politica italiana stenta a ritrovare la bussola. E soprattutto la domanda più gettonata resta sempre la stessa: chi comanda in Rai? Apparentemente la risposta sembrerebbe facile: comandano il direttore generale Luigi Gubitosi e il presidente Anna Maria Tarantola, che il governo di Mario Monti scelse per mettere a posto i conti della Rai e porre fine a raccomandazioni e sperperi. Una Rai più sobria come il Paese dopo la cura Monti. Ma le ultime elezioni hanno spazzato via le velleità dell’ex premier e dei centristi per continuare a governare e le porte della stalla si sono spalancate davanti ai buoi. Con la conseguenza che i comandanti della nave (sempre più simile al Titanic) si siano ritrovati all’improvviso senza più il faro che indicasse la rotta. Navigare a vista, tra scogli e nebbia fitta, non deve essere facile nemmeno per un manager navigato (scusate il gioco di parole) come Gubitosi. Non a caso il dg, dopo aver capito che tra Bersani e Berlusconi le carte in tavola tornano spesso al mazziere, ha fatto la sua scelta: Matteo Renzi. Gubitosi ha fiutato che potrebbe essere il sindaco di Firenze l’uomo in grado di traghettare la nave. Del resto, l’alternativa è rappresentata da quel Beppe Grillo che vuole vendere la Rai. Una tv di Stato più renziana potrebbe essere il compromesso per allearsi con l’uomo del futuro, visto che quelli del presente appartengono già al passato. Gubitosi ha chiesto un incontro a Renzi, il quale però ha tentennato un po’ prima di rispondere. I segnali di cortesia nei confronti del sindaco di Firenze si sono già intravisti. Luigi De Siervo, il responsabile di area della divisione commercializzazione tv, video e canali tematici, è in rampa di lancio (pronta per lui la poltrona da vice dg che fu di Gianfranco Comanducci). Così come Cristina Parodi, moglie di Giorgio Gori, per la quale si sono già spalancate le porte di Raiuno (la giornalista è una delle giurate di Altrimenti ci arrabbiamo, il programma del sabato sera di Milly Carlucci).

L’antipolitica fa bene a Mentana
Con un avvio al fulmicotone Enrico Mentana aveva portato il tiggì di La7 su ascolti record. Il 2010 si era concluso con una media dell’8,65% di share e 2.121.600 telespettatori. Il 2011 andò ancora meglio: 10,27% di share medio e 2.380.500 telespettatori (con il record assoluto stabilito l’8 novembre 2011: 14,58% di share e 4.012.425 teste davanti al video). Mentana fu astuto a cavalcare la tigre della politica dei retroscena, degli inciuci e delle polemiche, del berlusconismo e dell’antiberlusconismo, sfruttando in pieno il fatto che Tg1 e Tg5 erano diventati ingessati. Poi però con l’avvento del governo tecnico ecco che anche gli ascolti di Mentana ebbero una contrazione e la media (del 2012) scese di 2 punti di share e di 400 mila spettatori. Con alcuni picchi di ascolti ben sotto il 7% di share e i 2 milioni. Da quando però la situazione politica è tornata in fermento (e instabile) il tiggì di La7 ha ripreso a galoppare: attualmente la media è attestata intorno ai 2,2 milioni e l’8,21 di share.

Che la fiction ci aiuti
Dopo il grandissimo successo della seconda serie della fiction Che Dio ci aiuti, Raiuno da stasera alle 21.10, ripropone la prima serie che vede protagonista suor Angela, interpretata da Elena Sofia Ricci e l’ispettore Marco Ferrari (Massimo Poggio). Come se non bastasse Gigi Proietti, dopo l’ottima performance con la fiction L’Ultimo Papa Re è stato osannato dalla responsabile RaiFiction, Eleonora Andreatta: «Proietti rappresenta per la Rai un punto di riferimento per progetti futuri che sono già in sviluppo».

Checkpoint anche alle 18,30
Oltre alla striscia delle 13 e all’appuntamento settimanale del mercoledì in prima serata, ecco che Mario Giordano ha deciso di concedere da lunedì a Checkpoint, il programma di attualità di Tgcom24 condotto da Federico Novella, un altro spazio importante, quello delle 18,30 che appartenne a La Zanzara.

@marcocastoro