di Marco Castoro
Bombe d’acqua, alluvioni, tempeste tropicali. Seppure siamo in Italia e non ai tropici il clima è cambiato al punto che anche il nostro Paese dovrà convivere con l’emergenza. Rassegniamoci dunque, ormai è troppo tardi per salvarsi. Dobbiamo solo difenderci nel migliore dei modi. E bisogna prepararsi a farlo. Con delle campagne apposite. Come si fa con il terremoto. Dalle scuole alle campagne di Pubblicità Progresso in tv e sui media. A dircelo sono gli esperti. “Oltre l’80% del nostro territorio è a rischio idrogeologico. L’Italia è il Paese più a rischio. Le frane sul territorio italiano sono il 77% di quelle che si registrano in Europa”, spiega Mario Tozzi, geologo tra i più conosciuti anche per essere un volto tv di La7. “Quali rimedi? Ormai è tardi. Il rimedio consisteva nel non costruire più nemmeno mezzo metro quadrato di cose nuove. Basta, quello che c’è, semmai bisogna ristrutturare il Paese. Diventa necessario allontanarsi dai luoghi più pericolosi e lasciare liberi i fiumi di espandersi in zone dove non c’è nessuno o creare aree dove possano espandersi liberamente”.
“Sì, ma dove? – si chiede Luca Mercalli, climatologo e meteorologo, nonché volto di Raitre che tornerà in video con Scala Mercalli il 20 febbraio – Ormai le case sono state costruite a monte e a valle dei fiumi. E l’acqua da qualche parte la devi pure lasciare andare. Che fai allora butti giù le case? Ok, decidi di salvare i monumenti di Roma ma allora che fai decidi di allagare Fiumicino? Chi metti a bagno? Il cemento è ovunque. Il territorio è sovrappopolato. è rimasto lo stesso mentre gli abitanti sono passati da 40 a 60 milioni. Non se ne può uscire. I correttivi sono piccoli ma non risolvono il problema. Semmai occorre un serio programma di autoprotezione civile. Come si fa sul terremoto ogni volta che ci si trova davanti a un fenomeno sismico. Campagne nelle scuole e in tv, tipo quelle di Pubblicità Progresso o quelle americane per gli uragani. Anche perché basta guardare il modo in cui sono morte le vittime. Nei sottopassi allagati, nei sottoscala, nei parcheggi sotterranei. Tutti a causa di comportamenti sbagliati. La popolazione deve sapere che cosa fare quando c’è un’alluvione”.
ALLERTA METEO – Le previsioni meteo aiutano ma a volte non sono così precise da delimitare il raggio d’azione della tempesta. “I fenomeni di questi giorni – spiega Mercalli – sono temporaleschi e quindi perturbazioni di piccole dimensioni, delimitate in pochi chilometri. Sicuramente in inverno quando ci si trova davanti a una perturbazione vasta migliaia di chilometri è più facile dire che diluvierà su tutto il nord o al centro. Per giorni. In quei giorni anche se cade lo stesso tanta acqua si ha almeno più tempo per correre ai ripari”.
Ma perché le bombe d’acqua? “I mutamenti climatici – spiega Tozzi – hanno provocato un surriscaldamento del pianeta. Le temperature delle acque e dell’aria sono più calde, di conseguenza ci sono livelli maggiori di umidità e di energia che, a livello meteorologico, causano precipitazioni più intense”.