Proprio nei giorni in cui il presidente Obama sta premendo per approvare leggi più restrittive sull’uso delle armi, ecco la nuova tragedia negli Stati Uniti. Ancora spari in un college americano, ancora vittime.
Un ragazzo ha fatto irruzione all’interno dell’Umpqua Community di Roseburg, nell’Oregon, 300 chilometri a sud di Portland, ed ha aperto il fuoco, uccidendo 9 persone e ferendone 7, secondo le informazioni ufficiali rilasciate dalla polizia dopo diversi report inesatti di vittime e feriti ricostruiti dai media. L’altra vittima è il killer stesso.
Il killer è stato subito identificato. Si tratta del 26enne Chris Harper Mercer. Stando alle prime descrizioni al momento della sparatoria indossava una camicia scura e jeans. Aveva con sé tre pistole e almeno un fucile (ritrovati sulla scena del crimine) oltre ad una grande quantità di munizioni.
A quanto si apprende il giovane viveva nella stessa zona dell’Umpqua Community College e abitava in un appartamento, probabilmente con la madre. Alcuni media Usa riferiscono che da profili su social network legati a un indirizzo e-mail fatto risalire a Chris Harper Mercer il giovane si professava “conservatore repubblicano” e respingeva le “religioni organizzate”. Mentre in un profilo MySpace comparirebbe una sua foto con un’arma e immagini propagandistiche pro Iraq. Il procuratore capo ha confermato che l’aggressore è stato ucciso in una sparatoria con gli agenti: nessun poliziotto è rimasto ferito. Lo sceriffo si è rifiutato di commentare su eventuali altre persone implicate, ma le indagini non sono considerate chiuse.
Su quali siano le ragioni della strage, per ora c’è riserbo. Secondo i testimoni, però, il killer prima di sparare chiedeva la religione di ognuno. E a seconda della risposta, premeva il grilletto.