Toccherà al Parlamento decidere se utilizzare o meno, nell’ambito del processo “Ruby ter”, le intercettazioni telefoniche tra Silvio Berlusconi e due ragazze ospitate ad Arcore. Al Cavaliere viene contestato il condizionamento dei testimoni. Per provare a fare chiarezza su quanto accaduto il Gip di Milano, Stefania Donadeo, ha inviato alle Camere gli atti per la richiesta di autorizzazione all’uso nell’indagine.
Le telefonate finite nel mirino risalgono agli anni 2012-2013 quando il leader di Forza Italia era senatore. E le ragazze erano finite negli ascolti della procura in relazione ad un’altra indagine. L’obiettivo del giudice è fare chiarezza sul processo Ruby bis e capire se ci sia stato un accordo per un comportamenti compiacenti nel corso del procedimento. Telefonate con Iris Berardi e Barbara Guerra. Sono state condizionate in cambio di regali e favori? Dagli ascolti ne potremmo sapere di più.
“Prendiamo atto del provvedimento della dottoressa Donadeo, pur non condividendolo”, fa sapere il legale di Berlusconi, Federico Cecconi, “Le argomentazioni già sostenute le ribadiremo con ancora maggiore forza al Senato per dimostrare che siamo al cospetto di conversazioni indirette e che come tali dovono essere trattate procedendo alla loro dichiarazione di inutilizzabilità. Qui siamo in una fase interinale e la giurisprudenza ha sempre detto che non ci sono le condizioni per l’utilizzabilità. Il Parlamento non deve dare un giudizio sul merito, ci mancherebbe che venissero richieste o date valutazioni diverse da quella sull’utilizzabilità o meno”.