Prima ha fatto il danno e ora ci piange sopra. La Sinistra Pd, che ufficialmente fa parte della maggioranza, ha tentato di bloccare la riforma del Senato abbandonando le trattative col Governo. Renzi – che si è fatto i suoi conti ed evidentemente sa di avere i numeri per far passare la legge – ha preso la palla al balzo e anziché fare un passo indietro ne ha fatti due avanti, uscendo dal pantano della discussione in commissione e portando il provvedimento direttamente in Aula. Un’accelerazione che le opposizioni definiscono una forzatura inaccettabile, ma che a questo punto è sacrosanta. Non si può lasciare oltre il Paese appeso a questo pasticcio del Senato. Una riforma che oltre ad essere bruttissima sta paralizzando il Parlamento oltre ogni buon senso. Il premier sa bene che se ha fatto male i conti, con questa mossa si scava la fossa da solo. Una spavalderia che comunica una sicurezza su possibili aiuti esterni a cui adesso credono in molti. Si scoprano allora le carte, e quanto prima si torni a lavorare sulle mille altre cose che servono al Paese. C’è una manovra da 27 miliardi da fare. E il 42% dei giovani senza lavoro. Ce ne vogliamo ricordare?
L'Editoriale