Altro che flessibilità nell’accoglienza, come disposto ieri dai ministri dell’Interno dei 28 Paesi Ue. In Ungheria non si conosce il significato della parola “flessibilità”. E così, dopo la mezzanotte, sono stati bloccati già 9.380 migranti entrati dalla Serbia e 16 sono stati arrestati, in applicazione della legge, entrata in vigore oggi, che prevede fino a tre anni di carcere per chiunque e a qualsiasi titolo tenti di entrare illegalmente in Ungheria.
Non solo. La norma, riferisce la Bbc, rende un crimine anche solo danneggiare la nuova barriera di filo spinato alta 4 metri lungo i 175 chilometri di confine con la Serbia. Ben 30 giudici sono stati messi in stato di allerta, pronti a processare per “direttissima” chiunque sia colto a non rispettare la legge. Prima della riforma del codice penale decisa a fine agosto in Ungheria rischiavano il carcere solo i trafficanti di esseri umani. Ora, invece, il premier Viktor Orban ha deciso un ulteriore giro di vite. Al massacro.
Intanto continuano le tragedia anche per chi si mette in mare per sfuggire alla guerra e alle privazioni però non si fermano. La stampa turca riferisce di un nuovo naufragio nelle acque antistanti la Grecia in cui hanno perso la vita 13 persone, tra cui quattro bambini.