di Stefano Sansonetti
Una misura più a effetto degli ormai famosi 80 euro. Per questo il Presidente del consiglio, Matteo Renzi, punta tutto sul taglio della Tasi sulla prima casa. Al punto da aprire una spinosa polemica con la Commissione europea, che invece preferirebbe un alleggerimento fiscale concentrato sulle imprese e sul lavoro in generale. Il premier risponde a muso duro a Bruxelles, dicendo che è l’Italia in autonomia a decidere i tagli fiscali. Ma da questo attrito viene fuori il vero piano del Governo, ben lontano dalla stratosferica promessa di diminuzione delle tasse per 35 miliardi di euro da qui al 2018, comprensiva di Ires, Irap e degli scaglioni Irpef. Renzi sa bene che è quasi impossibile trovare coperture per fare tutto quello che ha promesso. Per questo si concentra sulla prima casa, l’argomento che fa più presa sui contibuenti e che secondo le convinzioni del premier è in grado di garantirgli il maggior consenso. In ogni caso è forte il sapore di azzardo, perché Renzi ha consegnato agli “annali” televisivi una promessa più vasta di quella che ora come ora è in grado di mantenere.
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