Per quale motivo le imprese attaversano il mondo in cerca di affari e in Italia non si presenta nessuno per aggiudicarsi i ricchi proventi del gioco del Lotto? Anzi, neppure le imprese di casa nostra ci provano più, visto che il mercato è un monopolio di fatto della Lottomatica. La partita non è di poco conto: la prossima gara vale 3,5 miliardi nei prossimi nove anni. Una tassa sulla povertà che Lottomatica incassa da 22 anni e che da quest’anno si porterà pure all’estero, visto che il gruppo ha trasferito la sua sede negli Usa. La domanda su questo mercato che non c’è dovrebbe porsela l’Antitrust, dove invece al pari del nostro Ministero dell’Economia si finge di non vedere. O si gioca a favore del solito banco. Nella nuova gara per gestire il Lotto il Tesoro ha inserito una cauzione da 700 milioni, che ovviamente taglia fuori Sisal, Snai, Intralot e compagnia. Una prova di forza che mostra anche ai grandi player esteri quanto sia forte la lobby di Lottomatica e accondiscendente il Governo. Solo l’ex capo dei servizi segreti e ora Consigliere di Stato Nicolò Pollari ha detto basta a questi metodi. Ma sfidare i terroristi non era così difficile.
L'Editoriale
Lottomatica e il Paese ostaggio delle lobby
Lottomatica e il Paese ostaggio delle lobby