Prima di luglio si prevedeva un calciomercato fiacco, con poche emozioni e con poche squadre disposte a spendere milioni per accaparrarsi campioni affermati a suon di milioni. Invece le nostre società sembrano rivivere una seconda giovinezza dopo i fasti e le spese folli degli anni ’80-’90. La Juve, apparentemente l’unica squadra in Italia a potersi permettere spese di un certo peso, ha subito messo a segno il colpaccio Dybala versando nelle tasche del presidente rosanero Zamparini 32 milioni più 8 di bonus e prelevato il centravanti croato Mandzukic dall’Atletico Madrid per altri 19 mln. Poi è stata la volta dell’Inter che si è aggiudicata il personale derby di mercato per il talento francese Kondogbia versando circa 38 mln al Monaco e e ha preso in prestito l’ex viola Jovetic. Ora però i nerazzurri sono costretti a mandare via sette giocatori. Tra questi Shaqiri, che potrebbe sbloccare l’arrivo di Perisic. Il Milan che non è rimasto a guardare e ha chiuso, nel giro di pochi giorni, due importanti trattative per una cifra complessiva di circa 50 mln: 20 per il romanista, di passaggio, Bertolacci e 30 per pagare la clausola rescissoria che legava l’attaccante colombiano Bacca al Siviglia. Ora invece testa al talento giallorosso Romagnoli, valutato dalla Roma 30 mln e probabilmente miglior centrale difensivo italiano under 21 insieme allo juventino Daniele Rugani. Mentre il Napoli incomincia a muovere il proprio mercato in entrata, le romane e la Fiorentina sono ancora in fase di progettazione. Nonostante i giallorossi abbiamo preso Salah e i viola Astori e Mario Suarez. Sempre molto attivo il Genoa soprattutto in uscita, mentre il Torino si fa bello e giovane rivoluzionando il centrocampo con un pokerissimo di ragazzi come Obi, Acquah, il rientrante Benassi e gli atalantini Zappacosta e Baselli, tutti giocatori under 23 e tutti con margini di miglioramento davvero ampi. A mio avviso il miglior mercato di tutta la Serie A fino ad oggi. Le trattative andate in porto questo primo mese di calciomercato hanno visto protagoniste le nostre squadre più titolate, preoccupate innanzitutto di farsi belle all’occhio critico di tifo e stampa e dimostrando, a suon di milioni, un disperato bisogno di sentirsi grandi al cospetto dell’Europa.
23/11/2024
19:06
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