Detto, fatto. Ad una settimana dalla sua approvazione in Parlamento a Budapest, ieri la legge che autorizza la costruzione del muro anti-immigrati è divenuta realtà. Sono arrivati, infatti, i militari dell’esercito ungherese e hanno cominciato ad edificare la barriera al confine tra Serbia e Ungheria. Qui, a pochi chilometri dai due centri abitati, sono già state montate le tende che ospiteranno i militari, che saranno impegnati ad effettuare i rilevamenti e a supervisionare i lavori di costruzione. Per ora, quello che verrà realizzato sarà solo un prototipo. Ovvero, una “versione pilota” del muro, lunga 200 metri. Praticamente un “test”, secondo quello che hanno riferito i militari, per verificare l’effettiva utilità di questo strumento nel contrasto ai flussi migratori che hanno interessato il Paese in maniera massiccia negli ultimi mesi. La decisione di costruire una barriera alta quattro metri e lunga 175km era stata annunciata il 17 giugno scorso dal ministro degli Esteri di Budapest, Peter Szijjarto.
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Una proposta che era stata seguita dalla firma di un memorandum d’intesa trilaterale tra Ungheria, Austria e Serbia per il rafforzamento dei controlli lungo le frontiere condivise. Il governo magiaro ha adottato questi provvedimenti in relazione all’aumento esponenziale dei flussi migratori provenienti dai Balcani occidentali verso l’Ungheria. Infatti per il governo solo quest’anno sono entrati nel Paese 81mila profughi illegali. Più del doppio dell’anno scorso.