Si avvia alla settimana decisiva la riforma sulla scuola e il punto di incontro sembra ancora lontano. La minaccia di ricorrere al voto di fiducia da parte del Governo se la mediazione dovesse saltare fa salire nuovamente la protesta dei sindacati che segue la “protesta degli scrutini” e il temporaneo “stop” all’esame del Ddl di riforma in Senato. I sindacati vogliono avere un incontro col Governo e vorrebbero scorporare in un decreto le 100 mila assunzioni dei precari. Pronta la replica di Renzi: “Chi è contrario cerca di bloccare la riforma in Parlamento con migliaia di emendamenti, per impedirne l’approvazione, salvo poi accusare il governo di non voler fare le assunzioni. Non siamo noi che vogliamo fermarci, ma le assunzioni hanno senso solo se cambiamo la scuola, se c’è un nuovo modello organizzativo”.
Martedì in commissione cultura del Senato è prevista la ripresa dell’esame del testo (i relatori sono stati alle prese in queste ore con i tremila emendamenti). Anche il presidente del Senato, Piero Grasso, spinge per evitare la fiducia sul ddl: “Spero ci sia una discussione altrimenti io resto senza lavoro. Spero che in Commissione ci possano essere degli emendamenti e delle modifiche condivise che possano risolvere i problemi di tantissimi cittadini”. I sindacati ricordano che l’impegno, assunto dal Governo il 12 maggio, di avviare un confronto costruttivo per modificare i punti critici del testo di legge “si è risolto in un nulla di fatto”.