Alexis Tsipras va all’attacco e dà del criminale al Fondo monetario. Un affondo a dir poco pesante, che non fa altro che acuire le tensioni con i creditori e la Germania di Angela Merkel. Ma non è l’unica novità di ieri. La Grecia non presenterà una nuova lista di riforme alla riunione dell’Eurogruppo di giovedì. Lo ha annunciato il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, intervistato dal giornale tedesco Bild. Una situazione che acuisce la sensazione di stallo nelle trattative, tanto che i funzionari Ue starebbero pensando a un nuovo vertice d’emergenza da tenere domenica prossima.
VISTA DA BERLINO
Anche la leader tedesca, Angela Merkel, ha annotato che “ci sono purtroppo poche novità da riportare” in vista del summit di dopodomani, pur assicurando che gli “sforzi” tedeschi continuano. L’incertezza, dunque, regna sovrana mentre dalla Finlandia il premier Juha Sipila è arrivato a invocare il “miracolo” per arrivare a un accordo entro la settimana prossima. Il premier Tsipras, intanto, ha visto i leader dei partiti ellenici e ha riunito il gruppo parlamentare di Syriza. E non ha lesinato gli attacchi: le istituzioni creditrici di Atene (Ue, Bce e Fmi) “vogliono umiliare il governo greco”, ha detto ai suoi. “L’ossessione dei creditori per un programma di tagli non può essere un errore, ha fini politici”, ha aggiunto Tsipras, “i creditori stanno utilizzando i negoziati per dimostrare la loro forza, noi stiamo trattando in buona fede”. Poi ha rincarato la dose, davanti al Parlamento, accusando i partner di presentare un piano che riporta la recessione: il Fondo monetario internazionale ha una responsabilità “criminale” per la situazione in cui versa la Grecia. Continua così la partita a scacchi, o meglio il braccio di ferro, tra Atene e i creditori internazionali, dopo che nel fine settimana è naufragato l’ennesimo tentativo di avvicinamento tra le parti per arrivare a definire un programma di riforme per l’economia ellenica che sblocchi 7,2 miliardi di aiuti internazionali più (verosimilmente) altri liquidi dirottati dal fondo salva-Stati.
GLI SVILUPPI
Secondo Varoufakis, l’Eurogruppo di giovedì “non è il luogo dove si possono presentare delle posizioni o delle proposte che non sono state precedentemente discusse e negoziate a un livello inferiore”. Il ministro greco delle Finanze ha ribadito che Atene è “pronta in qualsiasi momento a trovare una soluzione con i suoi partner, a condizione che i loro rappresentanti si presentino al tavolo del negoziato con un mandato chiaro e forte”.