Renzi sospende la buona Scuola. Troppi i 3mila emendamenti. A rischio le 100mila assunzioni per i precari. Confermata l’anticipazione de La Notizia

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Retromarcia di Matteo Renzi sulla Scuola. Come anticipato da La Notizia la scorsa settimana saltano le assunzioni promesse.

Tre giorni di tempo o saltano le assunzioni di 100mila precari della Scuola. Il premier, Matteo Renzi, chiede un accordo rapidissimo al Senato per sbloccare l’impasse sulla Riforma e per evitare il rinvio delle assunzioni al 2016. I 3mila emendamneti presentati a Palazzo Madama hanno infastidito, e non poco, il Presidente del Consiglio che, messa da parte la diplomazia, ha lanciato un vero e proprio ultimatum. Difficile trovare l’accordo in un periodo di tempo così breve, ma senza quello di rischiare il Governo non ne ha voglia. Forzare la mano questa volta non è possibile, quanto per i numeri risicati in Senato tanto perché non è possibile negare alla riforma lo spazio di discussione che merita e che è stato promesso. Allo stesso tempo, però, i tempi tecnici per le assunzioni non sono eterni e, allora, appare più realistico lo slittamento di un anno.

ESTATE ROVENTE PER L’ISTRUZIONE
Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, a Ballarò accusa il premier parlando di una pura “operazione vendicativa sui precari. Noi abbiamo chiesto in tempi non sospetti che ci fosse uno stralcio delle assunzioni, attraverso un decreto”. Perché la soluzione della Camusso non appare praticabile lo spiega il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: “Il ddl scuola è un progetto educativo che comprende anche la fine della piaga del precariato storico ma non solo quella. Fare uno stralcio per le assunzioni significa snaturarlo completamente: dobbiamo arrivare a una conclusione con tutte le doverose forme di miglioramento che la Camera aveva già apportato e che il Senato può recuperare o rinnovare. Ma mettendo insieme tutto”. Le prossime ore saranno quindi decisive. L’ultimatum di Renzi punta a stanare sindacati ed anche alcuni esponenti della minoranza del Partito democratico. Insomma, le assunzioni sono ancora possibili, ma l’intento dell’esecutivo è anche quello di mettere all’angolo i soliti bastian contrari ed evitare ulteriori dibattiti parlamentari che non è detto porterebbero nemmeno a ottenere un risultato. Prima di tutto dovrebbe venire il bene e il futuro degli insegnanti. Che rischiano un altro anno di precariato.