di Stefano Sansonetti
Alla fine, dopo una serie interminabile di rinvii, una buona parte dell’operazione nomine pubbliche è stata condotta in porto dal Governo. Non senza sorprese, si fa per dire, che in perfetto stile prima repubblica premiano i fedelissimi del premier e qualche trombato a cui viene offerto un comodo risarcimento. Alla faccia delle tanto sbandierate rottamazione e meritocrazia. Avvicendamento importante al vertice della Consip, la centrale acquisti del Tesoro. Qui è stato fatto fuori l’Ad Domenico Casalino, che era stato nominato nel 2011 nell’ultima fase di Giulio Tremonti a via XX Settembre. Al suo posto arriva un “renzianissimo”. Si tratta di Luigi Marroni, assessore alla salute in regione Toscana, ma soprattutto dal 2004 al 2012 capo della Asl di Firenze, incarico che lo ha messo in contatto con con l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Dalla tolda di comando della Consip Marroni si troverà a gestire appalti pubblici per qualcosa come 40 miliardi di euro. Alla presidenza della Consip, invece, è stato confermato Luigi Ferrara, capo del Dipartimento amministrazione generale del Tesoro, molto vicino al capo di gabinetto di via XX Settembre Roberto Garofoli. Conferma in Sogei, la società che gestisce l’anagrafe tributaria, dove Cristiano Cannarsa rimane presidente e Ad (anche lui era stato nominato nel 2011 Ad sotto Tremonti). Un trombato arriva alla presidenza di Invimit, la società immobiliare del Tesoro. Si tratta dell’alfaniano Massimo Ferrarese, in quota Ncd, già presidente della provincia di Brindisi e bocciato alle ultime elezioni al Parlamento Ue. Confermata come Ad Elisabetta Spitz. Nuovo Ad di Enav, dopo 9 mesi di attesa, sarà infine Roberta Neri, oggi nel Cda di Acea. Come presidente invece è stato individuato Ferdinando Beccalli Falco, già pezzo grosso di General Electric.
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