La sfida più importante è quella di Venezia, dove si fronteggiano l’ex pm e senatore del Pd, Felice Casson, e l’imprenditore Luigi Brugnaro. In ballo non c’è solo il governo della città, ma gli assetti interni al Partito democratico visto che un eventuale vittoria di Casson rilancerebbe le chance della minoranza dem. Ma domenica il ballottaggio riguarderà in tutto 65 comuni italiani, tra cui dodici capoluoghi dei 17 andati al primo turno il 31 maggio: oltre a Venezia, Mantova, Lecco, Rovigo, Arezzo, Macerata, Fermo, Chieti, Trani, Matera, Nuoro ed Enna. Seggi aperti dalle 7 alle 23 per scegliere i nuovi sindaci, tranne in Sicilia dove si potrà votare anche dalle 7 alle 15 di lunedì. Come detto i riflettori sono tutti puntati su Venezia, dove la partita è ancora aperta tra Casson (che al primo turno ha conquistato il 38%), candidato del centrosinistra, e Brugnaro (28,6%), sostenuto da Forza Italia, liste civiche e un’intesa siglata tra Ncd, Udc e Area popolare, nonché dalla Lega del governatore del Veneto Luca Zaia e dall’ex leghista Flavio Tosi, sindaco a Verona. Un duello importante, perché la città è ferita dallo scandalo degli appalti per il Mose, che ha portato l’anno scorso all’arresto dell’ex sindaco del Pd Giorgio Orsoni. “Il Pd nazionale guarda con solidarietà e attenzione a queste elezioni e al futuro di Venezia”, ha sottolineato il vicepresidente dem Lorenzo Guerini. Mentre Zaia, a sostegno di Brugnaro, ha parafrasato Celentano: “Non è rock ma pop, perché è per il popolo, viene dal popolo ed è con il popolo”.
PARTITE APERTE
I giochi non sono chiusi neppure ad Arezzo, dove Matteo Bracciali (centrosinistra), che ha incassato il 44,2% dei voti al primo turno, deve vedersela con la candidata del centrodestra Alessandra Ghinelli, arrivata al 35,9%. Esito non scontato anche a Fermo, dove sono in lizza per la poltrona di sindaco Pasquale Zacheo (centrosinistra, 24,8%) e Paolo Calcinaro (liste civiche, 22,9%). Testa a testa a Matera, con Salvatore Adduce (centrosinistra, 40,1%) e Raffaello De Ruggeri (liste civiche, 36%). E non ci sono favoriti neppure a Nuoro, dove il candidato di centrosinistra Alessandro Bianchi (29,9%) sfida quello delle liste civiche, Andrea Soddu (21,4%). Poca distanza infine a Rovigo tra Nadia Romeo del centrosinistra che si è affermata con il 24,1% al primo turno e Massimo Bergamin del centrodestra al 18,8 per cento.
DEM IN VANTAGGIO
Guardando ai risultati del primo turno, le città dove la vittoria del centrosinistra sembra scontata sono le altre sei. A Mantova – capoluogo “rosso” per tradizione, tranne una pausa nel 2010 – Mattia Palazzi parte forte del 46,5%, contro il 26,4% al quale si è fermata la “rivale” Paola Bulbarelli, sostenuta da Fie Lega. La forbice di partenza è ampia anche a Lecco tra Virginio Brivio e Alberto Negrini, così come a Macerata tra Romano Carancini e Deborah Pantana. A Trani Amedeo Bottaro (centrosinistra), forte del 47,4% al primo turno, cercherà di imporsi su Antonio Florio (centrodestra, solo 14,5%). Anche a Enna avanti il centrosinistra con Vladimiro Crisafulli, staccato in partenza Maurizio Dipietro del centrodestra. A Chieti l’unica sfida nei capoluoghi in cui è in testa il candidato di centrodestra: il sindaco uscente di centrodestra Umberto Di Primio (37%) deve vedersela con Luigi Febo del centrosinistra (30,2%).Non mancano le alleanze elettorali che fanno rumore. A Gela, la città natale del governatore siciliano Rosario Crocetta, il candidato dei 5Stelle – che in tutto sul territorio nazionale conta cinque esponenti arrivati al ballottaggio – ha incassato il sostegno del Nuovo Centrodestra, scatenando l’ira del Pd che parla di tradimento. A Viareggio il ballottaggio sarà tutto in rosso: dopo che il Tar ha respinto il ricorso del candidato della Lega. A Lonato, nel bresciano, la lista civica fondata dall’ex leghista coordinatrice provinciale della fondazione di Flavio Tosi ha annunciato il suo sostegno al candidato del Pd.