di Stefano Sansonetti
L’investitura non è ancora stata decisa, ma il suo nome sta già creando non poche fibrillazioni. Il fatto è che nel recente curriculum di Claudio Costamagna, a quanto pare il manager-banchiere a cui il Governo sta pensando per la poltrona di presidente della Cassa Depositi e Prestiti, c’è un incarico che per ora sembra essere sfuggito ai radar. Fino a qualche mese fa, infatti, Costamagna è stato advisor di Vodafone per il settore fusioni e acquisizioni. E in questa veste è stato sondato dal colosso telefonico sull’ormai annosa questione della collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti per lo sviluppo della banda ultralarga. Ora, è appena il caso di far notare che Cdp, controllata all’80% dal Tesoro e finora guidata dal presidente Franco Bassanini e dall’Ad Giovanni Gorno Tempini, ha avuto un’interlocuzione con diversi operatori telefonici. Con uno dei quali, Telecom, gli attriti non sono certo mancati.
LA SITUAZIONE
Se Costamagna, considerato vicino a Romano Prodi e per tanti anni manager di spicco di Goldman Sachs, venisse nominato presidente, la Cassa avrebbe al suo vertice un uomo che di fatto ha lavorato con Vodafone, una delle parti in causa nella delicata trattativa sulla banda larga. Come la prenderebbero gli altri operatori, in primis Telecom? In effetti sembra proprio che dalle parti della società guidata da Marco Patuano, così come dalle parti di Mediobanca (che di Telecom sarà ancora per poco azionista), l’uscita del nome di Costamagna abbia creato qualche trambusto. Vodafone, contattata da La Notizia, ha confermato che il banchiere ha prestato fino a non molto tempo fa una consulenza per il colosso telefonico. Ma allora, spiegano dal gruppo guidato da Vittorio Colao, si discuteva dell’opportunità per Vodafone di aquistare da F2i la quota di maggioranza di Metroweb, la società controllata proprio dalla Cassa Depositi (tramite il fondo Fsi) e deputata allo sviluppo della banda ultralarga in Italia. Il quadro adesso è cambiato, sostengono sempre da Vodafone, perché F2i non ha più intenzione di vendere e perché è stato individuato in Metroweb Sviluppo il veicolo per portare avanti il progetto. Proprio intorno a Metroweb Sviluppo, nelle scorse settimane, si sono coagulati gli interessi di Vodafone e Wind.
GLI SVILUPPI
Se però è cambiato il veicolo, in tema di banda larga rimane del tutto inalterata la filosofia di base, ossia l’intervento della Cdp tramite Metroweb e alcuni operatori telefonici. E al vertice della stessa Cassa potrebbe arrivare un ex consulente di uno dei più importanti operatori, ossia Vodafone. E’ appena il caso di ricordare quanti attriti finora ci siano stati tra la Cassa di Bassanini e Telecom, favorevole a un intervento nel mondo Metroweb, ma non in posizione di minoranza. Pare che il nome di Costamagna sia stato sponsorizzato da Andrea Guerra, consigliere di Matteo Renzi di palazzo Chigi, che ha avuto modo di conoscere il banchiere quando lavoravano entrambi in Luxottica (Costamagna ne è stato consigliere di amministrazione dal 2006 al 2015). Ma nel passato di Costamagna, che oggi è anche presidente di Salini Impregilo, c’è una lunga serie di incarichi come consigliere di amministrazione: Autogrill (2008-2011), Bulgari (2007-2011), Dea Capital (2007-2013), Il Sole 24 Ore (2011-2013) e Luxottica (2006-2015). A quanto pare il suo nome è giunto come un fulmine a ciel sereno sulle fondazioni che, azioniste della Cassa al 18,4%, ne esprimono il presidente. Le stesse fondazioni si vedranno domani per fare il punto della situazione. Di sicuro non sarà facile mettere alla porta Bassanini e Gorno Tempini, perché in realtà sono in scadenza tra un anno. E la fine anticipata del rapporto, tra l’altro, potrebbe costare anche un bel po’ in termini di buonuscite.
Twitter: @SSansonetti