Matteo Renzi mette i sindacati dietro alla lavagna. Sulla scuola trattativa rischia di saltare. E’ questo il responso dell’incontro, anzi sarebbe meglio definirlo scontro, tra il Governo e Cgil, Cisl,Uil e tutte le altre sigle sindacali che hanno partecipato allo sciopero dello scorso 5 maggio. Ai sindacati non sono bastate le modifiche proposte dal Governo che, quindi, ha deciso di andare dritto per la sua strada. Dei sindacati, quindici le sigle al tavolo, erano presenti i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e, appunto, Carmelo Barbagallo. Oggi l’incontro del Governo con le associazioni degli studenti e dei genitori. Ma il percorso per il ddl è già segnato: martedì arriverà in Aula. E dopo le Regionali, quindi nei primi giorni di giugno, passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Al diktat del premier hanno risposto però inferociti i sindacati, minacciando, addirittura, di bloccare gli scrutini di fine anno mandando in tilt l’intero sistema scolastico. E oltre che con i sindacati sulla “Buona Scuola” si misurano gli equilibri instabili all’interno del Partito democratico. Senza trattative sulla scuola la minoranza Dem potrebbe decidere di consumare lo strappo definitivo con la maggioranza del partito. A muso duro anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini che ha commentato duramente il boicottaggio ai test Invalsi: “Così si specula sul futuro dei ragazzi”.
23/11/2024
19:06
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