Ormai sulla definizione data da Francesco delle uccisioni di armeni nel 1915 come al “primo genocidio del XX secolo” è coinvolta anche l’Europa, nuovo bersaglio di Recep Tayyp Erdogan. “Qualunque decisione prenda, mi entrerà da un orecchio e mi uscirà dall’altro”, ha avvertito il presidente islamico-conservatore turco poco prima dell’approvazione per alzata di mano da parte del Parlamento europeo di una risoluzione che riconosce il genocidio degli armeni, rende omaggio alle vittime, propone l’istituzione di una giornata europea del ricordo e deplora ogni tentativo di negazionismo. Il documento ha accolto due emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle, che aggiungono al testo un riferimento e la lode al discorso del Papa sul genocidio armeno dello scorso 12 aprile. Nella sessione plenaria a Bruxelles l’Europarlamento ha chiesto alla Turchia di “continuare nei suoi sforzi per il riconoscimento del genocidio armeno” e anche “l’apertura degli archivi per accettare il passato”. Per l’Europa i turchi ottomani commisero “un genocidio” ai danni degli armeni tra il 1915 e il 1917. I parlamentari europei incoraggiano i turchi a sfruttare le commemorazioni del centenario del genocidio per “creare le condizioni per un’autentica riconciliazione tra il popolo turco e quello armeno,” si legge ancora nel documento.
TUTTI CON FRANCESCO
Intanto anche gli Usa hanno sottolineato che il massacro di un milione e mezzo di armeni è “un fatto storico”, ribadendo che il chiarimento di quel periodo storico è nell’interesse di tutti, “della Turchia, dell’Armenia e dell’America”.