“Io sono uno degli 80 del VII nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte”. Parole scritte su Facebook il 9 aprile scorso da Fabio Tortosa, che sul social si presenta come un poliziotto di Roma e che, come risulta verificabile da internet, il 12 febbraio 2015 ha partecipato a una riunione della consulta Consap (Confederazione sindacale autonoma di polizia). Il giorno successivo Tortosa avrebbe scritto sull’argomento: “Esistono due realtà, due verità. La verità e la verità processuale. La verità processuale si è conclusa con una condanna di alcuni vertici della polizia di Stato e del mio fratello Massimo Nucera a cui va sempre il mio grande rispetto ed abbraccio. Poi esiste la verità, quella con tutte le lettere maiuscole. Quella che solo io e i miei fratelli sappiamo, quella che solo noi che eravamo lì quella notte sappiamo. Una verità che non abbiamo mai preteso che venisse a galla. Una verità che portiamo nei nostri cuori e nei nostri occhi a distanza di quasi 15 anni, quando quegli uomini incredibili si reincrociano in ogni piazza d’Italia in cui ci sia da avversare i nemici della democrazia. Quegli occhi che si uniscono in un abbraccio segreto. In un convenzionale e silenzioso ‘Si’, lo sappiamo, ci hanno inculato’. Ma che importa? Non era la gloria quello che cercavamo. Quello che volevamo era contrapporci con forza, con giovane vigoria, con entusiasmo cameratesco a chi aveva, impunemente, dichiarato guerra all’Italia, il mio Paese, un Paese che mi ha tradito ma che non tradirò”. Sull’accaduto ora si sta indagando. Mentre la pagina non è più raggiungibile.
23/11/2024
19:06
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