Bussoladomani, Versilia 23 agosto 1978. Mina sta per esibirsi nell’undicesimo concerto di un tour che ne prevede quindici. Ma un’infezione polmonare colpisce la cantante e il tour si interrompe. Quel live sarà l’ultima apparizione di Mina su un palcoscenico. Un concerto registrato in un disco Mina Live 78, diventato poi un cult. Da allora Mina è una presenza invisibile. Un mito sempre attuale in tutti gli italiani, ma assente dalla scena. Come un fantasma di cui si avverte l’esistenza ma non si riesce a vedere. E lo spirito di Mina ha dato anima a mille canzoni. Scritte per lei, oppure prese in prestito da altri grandi della musica italiana e internazionale e valorizzate dalla voce della Tigre di Cremona. Mina continua a cantare. Anche in inglese, spagnolo, tedesco, giapponese, senza muoversi da casa. Alimenta il mito con la sua presenza-assenza. La sua vita musicale continua da Lugano, dove è andata ad abitare, incide le sue canzoni e riceve i cantanti che duettano con lei. Un disco l’anno. Come un appuntamento da non perdere che si ripete ogni 365 giorni. Il torneo di Wimbledon, il Festival di Sanremo, il Tour de France, il campionato di calcio e il disco di Mina.
presente e assente
L’album e la sua voce intatta, uniche testimonianze della sua esistenza. Da quella sera del 1978 dove decise che non avrebbe più cantato in pubblico, che non avrebbe più concesso interviste, che non sarebbe più comparsa in tv. Via dalla ribalta, per sempre. A ricordarle i compleanni tanto ci pensiamo noi.