di Stefano Sansonetti
Se non è un “tutti contro tutti” poco ci manca. In questo periodo il settore del gioco d’azzardo è a dir poco in fibrillazione. Al centro delle contestazioni c’è la legge di Stabilità, in particolare quel passaggio che prevede un onere di 500 milioni a carico dei concessionari e dei gestori di newslot e videolottery. Ed è proprio su questo punto che nel comparto si sono scatenate due guerre. La prima è quella tra l’Acadi, l’associazione dei concessionari degli apparecchi di intrattenimento, e le tre associazioni che rappresentano gestori ed esercenti, ovvero Sapar, Agisco e Astro. La seconda, ma non in termini di importanza, è quella che si sta combattendo in seno alla stessa Acadi, dove i concessionari di minori dimensioni attaccano quelli più grandi come Sisal e Lottomatica. I quali, secondo l’accusa, sono gli unici a poter affrontare economicamente la loro parte di onere. E quindi, sotto sotto, sarebbero anche felici di vedere in difficoltà i “colleghi”.
LA QUESTIONE
Tutto parte dall’ormai famoso comma 649 dell’articolo unico della legge di stabilità. In esso si prevede un onere di 500 milioni a carico del settore, con un contestatissimo meccanismo in base al quale gli operatori di filiera (gestori ed esercenti degli apparecchi) versano i soldi ai concessionari, e questi allo Stato. Domanda: come viene ripartito il mezzo miliardo tra tutti i soggetti della filiera? Qui viene il bello, perché proprio sul tenore della risposta si è scatenato l’inferno. Per le associazioni di gestori ed esercenti, ossia Sapar, Agisco e Astro, i concessionari dell’Acai intendono far ricadere l’onere sul comparto dei gestori di apparecchi Awp, in pratica le newslot, alleggerendo invece i gestori di apparecchi Vlt, cioè la videolottery. Perché questa differenza? Semplice, perché secondo le tre associazioni guarda caso gli apparecchi Awp sono proprio quelli oggetto della cosiddetta “offerta promiscua”, ovvero riconducibili agli stessi gestori ed esercenti. Le videolottery, invece, fanno parte del circuito direttamente riconducibile ai concessionari.
LA REPLICA
L’Acadi, però, respinge questa accusa, ricordando che “la legge di Stabilità prevede che l’onere ricada sul comparto degli apparecchi di intrattenimento Awp e Vlt in funzione del numero degli stessi”. Lettura che non convince le associazioni di gestori ed esercenti, le quali sarebbero intenzionate ad avviare trattative con i singoli concessionari per una distribuzione dell’onere meno penalizzante. Ma non è che in Acadi si respiri un’aria migliore. L’associazione riunisce i seguenti concessionari: Cirsa, Codere, Cogetech, Hbg, Intralot, G.matica, Gamenet, Sisal e Lottomatica (gruppo Gtech). Ebbene, a quanto pare alcune delle associate stanno puntando l’indice contro Sisal e Lottomatica, ossia le concessionarie più forti economicamente, e quindi quelle in grado di prestare senza troppo problemi fideiussioni per far fronte all’onere. Insomma, Acadi ufficialmente si è schierata contro i 500 milioni previsti nella legge di Stabilità. Ma nella sostanza le sue associate più forti (Sisal e Lottomatica) non vedrebbero così di cattivo occhio un prelievo che loro possono affrontare più agevolmente, ma che le altre “colleghe” associate sono pesantemente destinate a subire.
GLI SVILUPPI
Proprio ieri, a proposito della legge di Stabilità, Acadi ha pagato la pubblicazione di una lettera al ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, sui principali quotidiani. Ma nei giorni scorsi si è aggiunto anche un terzo fronte, ovvero quello che minaccia di opporre la stessa associazione a Sistema Gioco Italia. Quest’ultima sigla, presieduta da Massimo Passamonti, rappresenta di fatto la Confindustria dei giochi, rientrante sotto il cappello di viale dell’Astronomia. Ebbene, proprio le polemiche derivanti dalla legge di Stabilità hanno spinto nei giorni scorsi la stessa Acadi a ventilare l’uscita da Sistema Gioco Italia. Un terzo attrito, quindi, che sta letteralmente dilaniando il settore dell’azzardo. Il tutto a pochi mesi dal debutto di quel tanto atteso decreto legislativo sul settore dei giochi che dovrà dare attuazione alla delega fiscale. Secondo diversi osservatori il settore dovrebbe presentarsi compatto a quell’appuntamento. Ma la legge di Stabilità ha fatto scoppiare il caos.
Twitter: @SSansonetti