di Stefano Sansonetti
Un vorticoso valzer di poltrone. Zitta zitta, Terna sta cambiando il suo organigramma attingendo profili esterni. Nella società che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica, guidata dall’Ad Matteo Del Fante, pare aver quasi perfezionato il suo ingresso Angelica Orlando, con il delicato ruolo di responsabile del settore regolatorio. Finora ha svolto lo stesso incarico in Enel e qualche mese fa sembrava in predicato di passare all’Authority per l’energia elettrica e il gas. Trasferimento poi sfumato. Adesso per la Orlando, molto stimata dal presidente della stessa Authority, Guido Bortoni, sembra proprio arrivato il momento di sistemarsi in Terna, controllata al 29,8% da Cdp Reti (a sua volta della Cassa Depositi e Prestiti). E chissà che l’operazione non possa inquadrarsi nel tentativo della società della rete di fluidificare i rapporti con l’Authority, il cui ruolo sarà così importante nel definire i contorni dell’operazione che porterà Terna a comprare gli 8 mila km di reti elettriche di Ferrovie. Operazione di fatto chiesta dal governo che ha presentato un emendamento alla recente legge di Stabilità. Non è una novità che queste reti siano piuttosto malridotte e che saranno necessari ingenti investimenti per la loro manutenzione. Con il rischio, ampiamente segnalato da La Notizia, che alla fine le risorse possano essere reperite con un aumento della bolletta a carico degli italiani. E qui l’intervento dell’Authority sarà decisivo. Ma a Terna sarebbe destinata ad arrivare anche una nuova responsabile degli affari legali e societari. Secondo le indiscrezioni si tratterebbe di Francesca Covone, attualmente in forze allo studio legale Hogan Lovells, che prenderebbe il posto di Filomena Passeggio. In più è in archivio già da qualche tempo la scelta di Pierpaolo Cristofori (ex Omnitel, Wind, British Telecom e Infracom) come nuovo direttore amministrazione, finanza e controllo di Terna, con la responsabilità della redazione dei documenti contabili. Di sicuro gli occhi sono puntati sulla rete di Fs, asset che secondo alcune stime della prima ora varrebbe 1 miliardo. Cifra che, con il passare del tempo, sembra sovrastimata e rischia di scaricarsi sugli italiani. E qualcuno si chiede quali altre operazioni che ruotano intorno a Terna rischino di avere lo stesso effetto.
Twitter: @SSansonetti