Alemanno si sospende dagli incarichi in Fratelli d’Italia, Renzi commissaria il Pd romano. I Cinque Stelle ricordando al prefetto che per molto meno si sono sciolti non pochi Comuni e chiedono di azzerare il Campidoglio per mafia. I partiti non hanno perso tempo a mischiare le carte dopo il terremoto che ha scoperchiato il sistema di potere dove politici, affaristi e faccendieri si spartivano la città. Voltare pagina sul serio non significa però mandare a casa la vecchia guardia dei Bettini o scaricare su Alemanno tutte le responsabilità di manager indecorosi e inconcludenti. Così come non ci restituirà niente sputtanare Roma e l’Italia nel mondo facendo sciogliere il governo della Capitale con l’accusa dell’associazione mafiosa. Se c’è una lezione che ricaviamo dalla grande inchiesta sulla corruzione a Roma, questa ci dice che i partiti hanno importanti responsabilità ma la vera metastasi sta nel sottobosco, in quel conglomerato di interessi che si è fatto casta, arrivando al punto di condizionare persino i leader politici. Far saltare qualche testa dunque non basta. La pulizia dovrà essere più profonda. O tolta una cupola molto presto ce ne ritroveremo un’altra.
L'Editoriale