“Se gli italiani ci sosterranno vedrete la squadra di governo che metteremo su. Questo Paese lo cambieremo. Noi entreremo in parlamento, o adesso o tra un po’, e faremo quello che abbiamo detto nei nostri 20 punti”. Lo ha detto Beppe Grillo, intervenendo in diretta a ‘La Cosa’, la web tv del Movimento 5 Stelle, confermando quanto dichiarato poco prima dal capogruppo al Senato, Vito Crimi, che dopo le consultazioni con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha ribadito di non voler accordare la fiducia “a governi politici o pseudo tecnici” e di essere “disponibili a formare un governo a 5 Stelle”.
NESSUNA FIDUCIA A GOVERNO. “Fiducia a chi? A chi ha disintegrato il Paese negli ultimi 20 anni?”, ha detto Grillo, spiegando che l’ipotesi di un governo “psudotecnico” rientra “nel settore della psichiatria più che in quello della politica”. “Devono andare a casa tutti”, dice a proposito dei politici di ogni schieramento, “accompagnati da primari. Prima però dobbiamo fare la verifica fiscale sui loro patrimoni”.
LEGGE ELETTORALE. Il comico genovese ha parlato anche della legge elettorale, spiegando che, nonostante l’assenza di un governo, “si potrebbe andare domani in parlamento e con una semplice votazione abolire” il porcellum “e tornare” alla legge precedente. “Sarebbe un segnale” ha detto.
FELICE PER SCELTE MOVIMENTO. “Sono felice e contento che il nostro movimento si sia mantenuto fedele al programma”, ha poi spiegato Grillo in diretta streaming. Gli elettori del M5S, ha aggiunto, che dicono “che dovevamo dare la fiducia” a Bersani e si sentono “delusi”, “hanno sbagliato il voto. Se non hanno capito questo concetto si sono illusi”.
CASTA GIORNALISTI PEGGIORE DELLA POLITICA. “E’ peggio la casta dei giornalisti – ha incalzato Grillo – che quella dei politici. I giornalisti iniziano a essere terrorizzati e fanno bene. Toglieremo tutte le sovvenzioni dirette e indirette”. Il sistema dell’informazione italiana è per il comico genovese “medievale” ed è in corso una “trasformazione antropologica dell’informazione, che è diventata cattiva e violenta. Tra sondaggi ed esperti in televisione c’è una gran confusione”.
VIVO CON LA SCORTA MA VADO AVANTI. “Potevo starmene fuori dalla politica, avevo i soldi, potevo godermi quello che ho guadagnato in 41 anni di lavoro. Ma sono qui” ha poi aggiunto Grillo, spiegando che la scelta di entrare in politica è stata necessaria a causa dello stato in cui versa l’Italia. “Sono qui – ha aggiunto – con la scorta della polizia perché pubblicano il mio indirizzo col numero civico, mettendo a repentaglio la sicurezza della mia famiglia, dei miei figli. Ma non ci fermeranno, andremo avanti”.